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Le scadenze fiscali di gennaio 2024

Le scadenze fiscali di gennaio 2024
03 gennaio 2024 | 15.55
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Dopo le festività prende il via il calendario delle nuove scadenze dell’anno. Numerosi gli adempimenti previsti nel mese di gennaio 2024, dal versamento del secondo acconto per le partite IVA minori alla domanda di esonero dal canone Rai

Il 2024 parte con un calendario ricco di importanti appuntamenti con il Fisco.

Tra le scadenze fiscali previste a gennaio occupa un posto di primo piano il termine fissato per martedì 16 relativo al versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi dovuto dalle partite IVA beneficiarie del rinvio della scadenza canonica di fine novembre.

Appuntamento in calendario anche per la presentazione della domanda di esonero dal pagamento del canone Rai, da inviare entro il 31 gennaio, così come per i datori di lavoro domestico chiamati alla cassa per il pagamento dell’ultima rata del 2023 dei contributi dovuti per colf e badanti.

In scadenza il 10 gennaio 2024 i contributi di colf e badanti

Sono proprio i contributi relativi ai lavoratori domestici ad inaugurare lo scadenzario di gennaio.

La scadenza da rispettare è quella del 10 gennaio 2024, data ultima per il versamento delle somme dovute in relazione al quarto trimestre dello scorso anno.

I datori di lavoro dovranno quindi pagare i contributi di colf e badanti relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre, calcolando le somme dovute sulla base delle aliquote INPS e, tra le altre cose, dell’orario di lavoro previsto.

Diverse le modalità di versamento e accanto agli ormai familiari bollettini PagoPA sarà possibile avvalersi dei servizi online disponibili sull’APP IO.

Il 16 gennaio 2024 scade il secondo acconto delle imposte sui redditi per le partite IVA minori

A caratterizzare lo scadenzario del mese è indubbiamente l’appuntamento con il secondo acconto delle imposte sui redditi.

Entro la scadenza del 16 gennaio 2024 sarà necessario versare le somme dovute, sulla base di quanto emerso dalla dichiarazione dei redditi, in un’unica soluzione o a rate.

Ad essere interessati dall’adempimento di metà mese sono i titolari di partita IVA beneficiari del rinvio del termine canonico del 30 novembre per il pagamento della seconda quota d’acconto, ossia le persone fisiche con ammontare di ricavi o compensi relativi al periodo d’imposta 2022 non superiore a 170.000 euro.

Le somme complessivamente dovute potranno essere rateizzate in un massimo di cinque quote, da versare a decorrere dal 16 gennaio ed entro il 16 di ciascun mese fino a maggio. In caso di versamento a rate si applicheranno gli interessi pari al 4% annuo.

In scadenza il 16 gennaio anche gli adempimenti periodici previsti per partite IVA e sostituti d’imposta in materia di ritenute IRPEF, contributi INPS e versamento IVA.

Doppio appuntamento il 25 gennaio 2024 con gli elenchi Intrastat

Arrivati a ridosso della fine del mese, dovranno segnare in rosso in calendario la data del 25 gennaio i titolari di partita IVA che operano con l’estero.

Per gli scambi intracomunitari, entro il 25 gennaio bisognerà infatti trasmettere gli elenchi Intrastat, appuntamento che questo mese interessa sia le partite IVA con obbligo mensile che i trimestrali.

Nel primo caso quindi l’invio dei dati all’Agenzia delle Entrate o delle Dogane riguarderà le cessioni di beni e le prestazioni di servizi relative al mese precedente. Per i trimestrali si guarderà invece ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023.

Ravvedimento dell’acconto IVA il 26 gennaio 2024

In calendario anche il termine per beneficiare del ravvedimento operoso sulle sanzioni relative all’omesso o insufficiente versamento dell’acconto IVA.

Chi non ha versato le somme dovute entro il 27 dicembre scorso potrà mettersi in regola entro il 26 gennaio 2024 versando la sanzione ridotta all’1,5% per giorno di ritardo (1/10 del 15%).

Si ricorda che il ravvedimento operoso consente di beneficiare della riduzione della sanzione in ragione del tempismo con il quale si pagano le somme dovute dopo la scadenza.

In caso di ritardo non superiore a 90 giorni, la sanzione sulla quale applicare le diverse percentuali di riduzione previste passa dal 30% al 15%, rendendo quindi più conveniente adempiere in maniera tempestiva.

Il 31 gennaio 2024 la scadenza della domanda di esonero canone Rai e l’invio delle spese sanitarie

Chiudono lo scadenzario di gennaio due ulteriori adempimenti.

Entro il 31 gennaio 2024 bisognerà fare domanda per richiedere l’esenzione dal pagamento del canone Rai per l’anno in corso. A poter presentare istanza all’Agenzia delle Entrate sono i titolari di utenze elettriche che non possiedono una TV in casa.

Entro la stessa data gli operatori sanitari dovranno invece inviare i dati delle spese sostenute dai contribuenti nel corso del secondo semestre 2023, mediante i servizi disponibili sul portale del Sistema TS.


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