“Il car sharing ha subito drastiche riduzioni per via della pandemia, partendo dal lockdown fino ad arrivare ad abitudini cambiate come per esempio con lo smart working. Nonostante ci sia una graduale ripresa, anche il 2021 sta portando a risultati non soddisfacenti. Ciò è dovuto al fatto che sono cambiate le abitudini dei nostri consumatori. Infatti, si è passati dai 30 minuti di noleggio medio ad oltre 40. L’impatto del car sharing sulla vita di tutti è evidente. Questo ridurrebbe di 12 il numero delle auto private in città che sta il 10% in movimento e per il resto ferma al parcheggio, rendendo le città dei grandi parking. Quindi, è evidente che se il car sharing diventasse più diffuso sarebbe di aiuto al miglioramento della mobilità dei centri urbani”. Così il responsabile Marketing e Servizi Rete di Eni, Mario Ferro, intervenendo all’evento Wave - la mobilità nella città sostenibile, tenutosi presso la Lanterna di Roma.
“Un tema centrale è quello della sicurezza nel car sharing. Prima della pandemia questo era legato al concetto della solidità delle auto, mentre con il Covid è legato nell’evitare il contagio. Su questo abbiamo investito moltissimo attraverso la sanificazione continua dei mezzi. Oggi le macchine sono dotate di un sistema innovativo utilizzato anche dalla Nasa e che prevede la pulizia ad ogni noleggio”, ha continuato Ferro nel corso del tavolo intitolato: La sharing mobility.