Il presidente dell'Autorità nella sua relazione annuale: "Un elemento che è emerso dalla gestione di questo lungo periodo di crisi è l’importanza di un approccio flessibile"
“I bonus sociali elettrico e gas per disagio economico costituiscono in Italia certamente gli strumenti che, per longevità, maggiore diffusione sul territorio nazionale e impatto sui nuclei familiari interessati, rappresentano la misura più significativa per contrastare, se non la povertà energetica, certamente il più marcato disagio economico-sociale sotto il profilo energetico nel nostro paese”. Lo ha detto il presidente di Arera Stefano Besseghini commentando i dati sui bonus sociali durante la presentazione alla Camera della Relazione annuale dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.
“Lo strumento risulta pienamente compatibile con mercati energetici concorrenziali (in quanto i beneficiari sono liberi di cambiare fornitore); basato sulle condizioni economiche e patrimoniali complessive dell’intero nucleo famigliare (come rappresentate dall’Isee); idoneo a stimolare comportamenti virtuosi nelle famiglie interessate (in quanto, essendo l’importo dei bonus indipendente dai consumi della singola famiglia, la capacità di ridurre i propri consumi energetici aumenta il peso dello sconto sulla bolletta)", precisa Besseghini.
Il passaggio all’automatismo per tutte le famiglie in difficoltà, specifica il presidente Arera, “ha consentito una straordinaria efficacia dei provvedimenti adottati nella fase emergenziale in termini di estensione della platea e attribuzione del beneficio”. Gli ultimi mesi dell’anno in corso vedranno necessariamente “una fase di ripensamento dei bonus sociali”, chiarisce Besseghini, per il quale saranno “necessarie valutazioni e scelte relativamente alla soglia Isee di accesso e ai valori economici degli sconti in bolletta. La positiva scelta di graduare il grado di copertura dei bonus sociali effettuata nel 2022 potrà costituire, ad esempio, un valido modello”.
“La crisi dei prezzi - ha affermato - morde con meno intensità, ma i mercati energetici sono ancora tesi, esposti a forti oscillazioni e pronti a reagire negativamente al mancato sviluppo di quelle iniziative di riallineamento strutturale del bilancio domanda-offerta, che sono state intraprese nel corso dell’emergenza”.
“Come ho avuto modo di ricordare” lo scorso anno, afferma Besseghini, “un elemento che è emerso dalla gestione di questo lungo periodo di crisi è l’importanza di un approccio flessibile. Di fronte a sollecitazioni esogene e tempi incerti, il maggiore valore è la velocità di una risposta concreta. Solo una gestione attenta alle esigenze dei consumatori e degli operatori ha permesso di fronteggiare le diverse criticità che si stavano determinando. Criticità certamente dovute allo sbilanciamento del rapporto domanda-offerta ma che, da un certo livello di prezzo in poi, hanno riguardato anche la possibilità per gli operatori di svolgere la propria attività in condizioni di rischio sostenibili”.
“Questo è uno degli elementi che ha portato, peraltro, - ha proseguito - alle ben note scelte del governo sulla anticipazione dei costi per l’acquisto del cosiddetto riempimento di ultima istanza”, spiega il presidente di Arera il quale precisa che “nello stesso contesto si inquadra la scelta, per nulla ovvia, operata nel luglio del 2022 dall’Autorità, di cambiamento della modalità di fissazione del prezzo per il servizio di tutela gas”.
“I temi dell’energia hanno guadagnato una centralità dovuta, ma con una drammaticità che speriamo possa considerarsi superata. Sarebbe però un grave errore pensare che la situazione sia già rientrata in nuova normalità, da gestire ordinariamente. La fase dell’emergenza ci ha obbligato ad affrontare nuovamente alcuni aspetti che davamo per consolidati e su cui facevamo leva per imprimere una rilevante accelerazione al processo della transizione energetica. Il conto, salato, di questo cambio lo abbiamo pagato e lo stiamo pagando a livello nazionale ed europeo”.
Nel contesto del picco dei prezzi, ricorda Besseghini, “l’Autorità ha operato nell’affiancare le istituzioni nazionali nell’attuazione delle misure emergenziali, per garantirne la coerenza con le specificità del quadro regolatorio”. D’altra parte, “abbiamo avviato e, in alcuni casi, già completato alcuni interventi sia infrastrutturali che regolatori per renderci più flessibili. Gli operatori del settore hanno dato corso con celerità ed efficacia alla messa a terra di questi interventi. Il mercato ha risposto, ad esempio con la prenotazione di quasi il 90% della capacità del terminale Gnl di Piombino sul lungo periodo”.
“La realizzazione di questi interventi”, precisa Besseghini, “non può ancora dirsi conclusa e le progettualità di RepowerEU ne è l’evidente dimostrazione. È quindi di fondamentale importanza che il sistema nazionale, così come quello europeo, abbia la forza di tenere nel tempo la motivazione e la decisione sulle scelte fatte. Inutile dire che sarà rilevante l’esito di questa sciagurata guerra della Russia all’Ucraina. Ma sarà anche rilevante il consolidarsi delle numerose decisioni di investimento in impianti di liquefazione del gas che avranno luogo nei prossimi due o tre anni e che, nel determinare un sostanziale riallineamento dello squilibrio tra domanda ed offerta, consolideranno il ruolo del Gnl di mercato di riferimento per il settore del gas”.