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Def: arriverà alla Camera il 23 aprile

Salvini: "Renzi ha trovato i soldi sotto al letto? Aiuti le vittime della legge Fornero". Sel: "Il tesoretto è un mistero, il bonus povertà non compenserà i tagli lineari. Il premier ha escluso nuove tasse. Camusso: "Tesoretto all'occupazione". Le previsioni di Pil, deficit e debito (Infografica)

Matteo Renzi - (Foto Infophoto)
Matteo Renzi - (Foto Infophoto)
11 aprile 2015 | 09.18
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Arriverà il 23 aprile all'esame della Camera il Documento di economia e finanza. Il day after del varo da parte del Consiglio dei ministri è all''insegna dei commenti e delle reazioni tra sostenitori e critici di un un documento che prevede la crescita del Pil allo 0,7% nel 2015, all'1,4% nel 2016, all'1,5% nel 2017 e all'1,4% nel 2018. Le privatizzaizoni frutteranno 1,7 o 1,8 punti del Pil spalmati in 4 anni. (Infografica)

Dopo che il premier Matteo Renzi ieri ha escluso nuove tasse, a sottolineare le prospettive positive è il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: "Nel Def abbiamo trovato risorse aggiuntive -spiega- grazie ad una politica attenta, anche di risparmio, ma al tempo stesso di politiche di investimento: un miliardo e mezzo in più che potremmo destinare quest'anno anche a delle nuove misure sempre per cercare di favorire la crescita".

Sul versante specifico del Pd anche la vice presidente della Camera Marina Sereni parla di obiettivi "ambiziosi" e avverte: "Se vogliamo davvero archiviare la stagione dei sacrifici e dei tagli lineari servirà coraggio e coerenza e, inutile dirlo, un Pd determinato e coeso". Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa vede nel bonus di 1,6 miliardi "un importante stimolo alla crescita" ma chiede che "non sia il pretesto per imprimere una serie di tagli lineari sulle autonomie" perché il welfare va salvaguardato.

Di tono diametralmente opposto i commenti delle opposizioni. Il leader della Lega Matteo Salvini, tuona: “Oggi è il 997esimo giorno dall’entrata in vigore dell’infame legge Fornero. Un presidente del Consiglio normale se trova dei soldi sotto al letto li usa per aiutare le vittime di questa legge”. Per il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri (FI) "si rischia l'aumento dell'Iva, 20 miliardi di tasse in più e Renzi blatera su un tesoretto che non esiste" mentre "massacra l'Italia con imposte sopra il 50 per cento del Pil".

E anche a sinistra le critiche sono dure: per il capogruppo Sel Arturo Scotto quello del tesoretto resta un "mistero" e si chiede: "Dove andrà a finire? Quando finirà la propaganda ci renderemo conto che il cosiddetto bonus povertà non compenserà l’entità dei tagli lineari. In ogni caso andrebbe usato per misure sperimentali di reddito di cittadinanza come chiedono movimenti e associazioni a partire da Libera di Don Ciotti".

Sulle aspettative attorno al cosiddetto 'tesoretto' di 1.6 miliardi, il presidente del Consiglio ieri non si è sbilanciato: "Non è il Def il luogo nel quale decidere a cosa destinare quelle risorse", ha detto Renzi, spiegando tra l'altro che sono soldi frutto dei maggiori spazi che il governo può sfruttare nel rapporto deficit/Pil grazie alla flessibilità sul bilancio concessa dalla Ue.

Il Documento, sarà ora inviato alle Camere e poi a Bruxelles dove sarà esaminato dalla commissione Ue soprattutto in relazione agli obiettivi di finanza pubblica. Renzi ha poi escluso tagli alle regioni e ai comuni. "Semmai -ha spiegato- ci saranno delle razionalizzazioni nella spesa sanitaria. Vi pare possibile che ci siano regioni con 7 province e 16 Asl?", ha chiesto. Intanto, il premier ha anche reso noto che martedì 21 aprile il ministro dell'Economia Giancarlo Padoan porterà in Cdm parte dei decreti fiscali, mentre la seconda parte arriverà a giugno.

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