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Con Edo 'sai cosa mangi', l'app del Food cerca accordi con la Gdo

Spesa al supermercato (Claudio Furlan, MILANO - 2016-10-25) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA
Spesa al supermercato (Claudio Furlan, MILANO - 2016-10-25) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA
13 gennaio 2017 | 13.10
LETTURA: 4 minuti

di Vittoria Vimercati

Quanto è salutare il cibo che stai per mettere nel piatto? Quel prodotto gluten-free fa davvero al caso tuo? Basta avere un'etichetta, lo schermo dello smartphone e il gioco è fatto: nel mondo del food 4.0 crescono gli utenti di 'Edo - Ora sai cosa mangi' , un'app realizzata nel 2014 da tre informatici 28enni e da una tecnologa alimentare. Con 400mila utenti raggiunti all'inizio del nuovo anno, Edo è sbarcata da un mese nel Regno Unito ma in Italia punta a conquistare il mondo della grande distribuzione sull'onda del crescente interesse per la cucina sana e i prodotti bio.

L'applicazione, gratuita, inquadra un codice a barre e fa la radiografia completa dell'alimento: a quel punto, l'utente riceve una valutazione personalizzata - in base a peso, età, patologie o intolleranze - con tanto di votazione, curiosità e dettagliati pro&contro del prodotto. Non è una tecnologia per "fissati" della linea e delle diete. "Tutt'altro, per lo meno nel mio caso", racconta all'AdnKronos Luciano Venezia, ceo e co-fondatore della startup. "Eravamo tre studenti fuori sede, a Cesena, che mangiavano cibi preconfezionati: serviva anche a noi un po' di ricerca per capire cosa mettere in pentola".

Sfruttando un algoritmo e un database a cui è stato dedicato un anno di lavoro, Edo è nata per cambiare le abitudini in tavola ed educare anche i meno esperti a un'alimentazione più sana. I tre universitari di Cesena, forti dei complimenti di dietisti e nutrizionisti ("alcuni ci hanno detto che consigliano l'app") e dei 400mila utenti raggiunti in un anno senza campagne di marketing e con il solo passaparola, puntano in alto, ai big della Gdo. "Da Esselunga a Coop, vorremmo fossero questi i nostri futuri partner".

Servizi 'Premium' per celiaci e donne incinta

L'attenzione alla qualità del prodotto sta rivoluzionando l'industria alimentare. "Quello che ci chiedono i nostri utenti è sapere dove trovare determinati prodotti per poi comprarli: integrare i nostri servizi con quelli della gdo rappresenterebbe un'offerta competitiva al cliente anche per i grandi marchi", spiega Venezia. Diversamente, nel futuro di Edo potrebbe esserci anche il mondo sanitario. "Il nostro lavoro di ricerca e approfondimento prosegue su patologie e malattie".

A inizio 2016, Edo ha inserito contenuti a pagamento (Edo Premium) che riguardano la profilazione dell'utente: chi soffre, ad esempio, di celiachia o si trova in stato di gravidanza può sottoscrivere un abbonamento e ricevere indicazioni alimentari su misura. "Queste persone sono quelle che rispondono con più entusiasmo", sottolinea il ceo. Il target di riferimento resta giovane: per lo più donne sui 30anni, magari con figli piccoli, ma anche studenti universitari e appassionati di fitness e sport.

Davanti a Edo ci sono nei prossimi mesi nuovi mercati da esplorare e un break even da raggiungere, "possibilmente nei primi mesi del 2018", secondo gli obiettivi del team. "Abbiamo le idee chiare: a fine anno vogliamo superare un milione di utenti, con fatturati importanti, superiori ai 100mila euro". La Gran Bretagna è la prossima sfida: "Il successo potrebbe non essere automatico come in Italia, quindi ci stiamo muovendo per fare una campagna pubblicitaria". L'ultimo finanziamento, ottenuto anche con l'ingresso nel portafoglio di Digital Magics, "ci permetterà di muoverci ancora un po' con le nostre gambe".

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