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Bollo auto: come funziona la sanatoria

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02 dicembre 2016 | 07.49
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Chi ha ricevuto una cartella di pagamento di Equitalia per non aver pagato il bollo auto può trarre un respiro di sollievo, visto che questi importi rientrano nella rottamazione dei ruoli previsti dal recente decreto fiscale, ossia nella cosiddetta 'sanatoria', come ricorda il portale 'laleggepertutti.it'. La possibilità di sanare le pendenze sul bollo auto vale su tutto il territorio nazionale e non solo in alcune regioni. Se è vero che il bollo auto spetta alle regioni e l'estensione della sanatoria ai debiti verso gli enti locali è subordinata all'adesione degli stessi al nuovo meccanismo, è altresì vero che la corte costituzionale ha stabilito più volte che il bollo auto, benché pagato alle regioni, ha natura erariale.

Ciò significa che anche il bollo auto rientra nella sanatoria in qualsiasi parte d'Italia, a prescindere dalla volontà dell'ente. La formulazione definitiva del decreto fiscale fa rientrare nella rottamazione anche i debitori della regione Piemonte, che per alcuni anni ha effettuato la riscossione del bollo auto tramite ingiunzione fiscale e non tramite ruoli: rispetto al testo di partenza è stato tolto il riferimento ai ruoli.

Tra gli arretrati del bollo auto che si possono sanare rientrano tutte le somme dovute dagli automobilisti per bollo auto affidate all'Agente della riscossione sino alla fine del 2016. Per i debiti non ancora notificati da Equitalia con cartelle di pagamento (ma già affidati dall'ente titolare del credito), quest'ultima dovrà inviare al debitore un'informativa per posta ordinaria entro la fine di febbraio 2017. Con essa informerà l'interessato della possibilità di aderire, con riferimento a tali ultime richieste di pagamento, alla rottamazione.

Sono comprese nella sanatoria anche le pretese riscosse tramite ingiunzioni di pagamento da parte degli enti territoriali (soprattutto comuni) che hanno deciso di non avvalersi della società pubblica di riscossione. Quindi, anche chi ha ricevuto la richiesta di pagamento del bollo auto non tramite la cartella di pagamento, ma tramite l'ingiunzione potrà 'sanare' il proprio debito. Chi aderisce alla sanatoria del bollo auto ottiene lo stralcio di sanzioni e interessi di mora, mentre resta obbligato a pagare comunque la sorte capitale, gli interessi affidati all'agente della riscossione, l'aggio sulle somme da versare e il costo di notifica della cartella di pagamento. Non si possono scomputare le somme eventualmente pagate a titolo di sanzioni e interessi di mora.

Per richiedere la sanatoria del bollo auto l'interessato dovrà presentare una domanda entro il 31 marzo 2017 su modello reso disponibile sul sito di Equitalia. Se con la stessa cartella di pagamento Equitalia ha richiesto di saldare più importi a titolo diverso (ad esempio Irpef, bollo auto e multe stradali) è possibile sanare solo alcune di queste partite poiché viene ammessa la rottamazione anche di singole partite contenute nel medesimo atto di affidamento.

Il pagamento delle somme dovute deve avvenire, a scelta del debitore, in un massimo di cinque rate, scadenti a luglio, settembre e novembre 2017, nonché a aprile e settembre 2018. Il 70% dell'importo deve essere versato entro il 2017. Una volta presentata la domanda, Equitalia invia al debitore una comunicazione contenente l'ammontare da pagare nelle singole rate. Basta il ritardo di un solo giorno, nel pagamento di una singola rata, per far decadere la sanatoria. In quel caso Equitalia può tornare a pignorare i beni del contribuente per l'intero importo del debito originario e le somme residue non sono più dilazionabili.

Solo nel caso in cui, al momento della presentazione della domanda, non siano decorsi 60 giorni dalla notifica della cartella o dell'accertamento esecutivo o dell'avviso di addebito, è ancora possibile rateizzare il debito, nonostante la decadenza dalla sanatoria, poiché il debitore non ha mai avuto prima tale facoltà.

Chi non aderisce alla sanatoria del bollo auto avrà più possibilità di subire un pignoramento rispetto al passato. Difatti, con il nuovo decreto fiscale, l'Agente della riscossione che sostituisce Equitalia (ossia Agenzia delle Entrate-Riscossione) avrà più poteri di indagine nella ricerca dei beni da pignorare.

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