"Siamo innovatori. Tra le tante innovazioni che abbiamo lanciato c'è il nostro programma di traduzione che dà la possibilità ad un host di Airbnb e al suo ospite di comunicare direttamente tramite la piattaforma in più di 60 lingue. In passato, avrebbero dovuto utilizzare servizi di traduzione forniti da altre piattaforme". Ad affermarlo, in un'intervista all'Adnkronos, è Chris Lehane, Senior Vice President of Global Policy and Communications di Airbnb.
"E' stato progetto e creato da un dipendente italiano di Airbnb, il quale vive in Italia da quando è tornato da San Francisco all'inizio della pandemia", sottolinea. "Il nostro ruolo è di connettere le persone, e tradizionalmente le lingue possono essere un ostacolo a questo scopo. Questa innovazione ci aiuta a superare questo ostacolo", rileva Lehane.
Prima, aggiunge, "quando dovevamo utilizzare servizi esterni di traduzioni, queste piattaforme prendevano i dati a scopi pubblicitari, a discapito dell'individuale host italiano. Ora tutto ciò succede esclusivamente fra l'ospite e il host. I dati sono protetti e quindi l'interazione migliora. Ma non solo - ora gli interessi economici del host sono protetti diversamente rispetto al passato, permettendogli di rimanere in patria".