Si tratta di prove di scrittura del 'Piacere' in gran parte non confluite nella stesura definitiva del romanzo pubblicato a stampa nel 1889
di Paolo Martini
Sono tornate alla luce 74 pagine autografe inedite del primo e più famoso romanzo di Gabriele d'Annunzio (1863-1938), "Il Piacere". Si tratta di prove di scrittura di brani in gran parte non confluiti nella stesura definitiva pubblicata a stampa nel 1889, ma anche di appunti, scartafacci ed elenchi di parole. L'annuncio del ritrovamento viene dato da Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, la casa-museo del Vate sul lago di Garda, con un testo che introduce il volume numero 13 della collana "L'officina del Vittoriale" (Silvana Editoriale). Il fascicolo dal titolo "'Che grande e superbo artista voi siete!' Prove di stesura del Piacere" contiene i saggi di Daniela Garofalo e Niva Lorenzini, che hanno studiato le carte finora sconosciute.
I fogli manoscritti inediti sono stati ritrovati recentemente da un collezionista privato, che per ora resta anonimo, e provengono dai discendenti dell'illustre artista abruzzese Francesco Paolo Michetti (1851-1929), di cui d'Annunzio fu ospite, dal 1880, nelle due residenze di Francavilla al Mare.
Si tratta di "carte perfettamente conservate - spiega Guerri - che mostrano una scrittura dannunziana un po' diversa da quella a cui siamo abituati, non sempre equilibrata e posata, ma in molti casi (soprattutto nel verso dei fogli) frettolosa, frenetica, impetuosa, come era impetuoso il d'Annunzio ospite di Michetti nel convento di Francavilla", il luogo in cui "Il Piacere" fu scritto.
Lo studio artistico-letterario delle carte manoscritte è stato affidato alla storica dell'arte Daniela Garofalo, che nel suo saggio dal titolo "Il 'piacere' della sinergia: la collaborazione tra Francesco Paolo Michetti e Gabriele d'Annunzio" traccia con precisione la temperie artistico-culturale di quel periodo. L'analisi filologico-letteraria - necessaria per decifrare queste nuove pagine inedite - è stata invece condotta da Niva Lorenzini, già curatrice dell'edizione del "Piacere" per i Meridiani Mondadori, che con grande perizia ha reso possibile la lettura e l'interpretazione di queste carte.
La professoressa Lorenzini dell'Università di Bologna ha assunto come termine di confronto per i fogli autografi di d'Annunzio fino a oggi inediti l'edizione a stampa del "Piacere" nei Meridiani Mondadori. Gli autografi rappresentano, tra lacune, cancellature e riscritture che ne rendono talora difficilmente leggibile il contenuto, prove di stesura relative a circa cinquanta pagine del romanzo sulle complessive 358 che lo costituiscono. Per la precisione, si tratta delle pagine 131-188 dell'edizione dei Meridiani Mondadori, che accolgono i primi tre capitoli del Libro secondo in cui l'autore narra la convalescenza del protagonista Andrea Sperelli a Schifanoja, ospite della cugina Donna Francesca (capitolo I), e poi dell'incontro di lui con Donna Maria Ferres e con la sua figlioletta Delfina (capitoli II e III).
Tra gli inediti più significativi, un brano che risulta scritto con calligrafia ben leggibile, quasi fosse pronto per la stesura definitiva, che appare come un autoelogio dello stesso scrittore. In una pagina autografa il giovane Gabriele riferisce, infatti, un giudizio attribuitogli da Donna Maria: "Che grande e superbo artista voi siete! Troppo superbo, forse".