Il riconoscimento che promuove la cultura e la parola contro le disuguaglianze assegnato a Nancy Porsia con il libro "Mal di Libia”, all'inchiesta "Los vuelos de Alicia" di Marcela Turati e al podcast "Fammi sentire"
Le migrazioni, la lotta alla mafia e i 'voli della morte' in Messico: sono i temi al centro delle opere vincitrici della seconda edizione del "Premio Inge Feltrinelli. Raccontare il mondo, difendere i diritti", annunciate questa sera a Milano, nella sede della Fondazione Feltrinelli. Il riconoscimento promuove la cultura e la parola come veicoli di sensibilizzazione e lotta contro le disuguaglianze, nato nel ricordo dell’impegno di una donna coraggiosa che ha saputo mettersi all’ascolto di un’umanità vittima di ingiustizie. Tra le oltre 150 opere candidate hanno trionfato: per la categoria Libri, "Mal di Libia” (Bompiani) di Nancy Porsia, sui grandi intrecci della politica, la guerra civile e le tragedie delle migrazioni in Libia; per la categoria Inchieste, "Los vuelos de Alicia" di Marcela Turati, che ha gettato una luce sulle vittime messicane gettate in mare dagli aerei durante la cosiddetta 'guerra sporca'; per la categoria Podcast, la sceneggiatura "Fammi sentire" proposta dalla classe 1A del Liceo C. Poerio di Foggia, che ha messo al centro delle contraddizioni della città la lotta per la legalità e il racconto delle vittime di mafia.
A questi primi premi si sono aggiunte quattro menzioni speciali per libri e inchieste. Tra queste, la menzione speciale Libri Kids, rivolta alle scrittrici di letteratura per l’infanzia, novità di questa seconda edizione. A decretare le vincitrici per le due menzioni speciali dedicate alle opere di fiction e non fiction sono stati gli oltre 4.500 voti espressi dalla Giuria popolare, che hanno premiato per la categoria Libri “Lo scafista” di Stéphanie Coste (La Nave di Teseo) e per la categoria Libri Kids “La terra di nessuno” di Maria José Floriano (Kalandraka edizioni). Tra le inchieste giornalistiche, valutate invece dalla Giuria internazionale, la menzione speciale contro la violenza di genere è stata riconosciuta a “Femmes à abattre” del collettivo giornalistico Youpress, pubblicato su Mediapart, mentre “China’s online feminist revolution” di Wanqing Zhang, Rest of World ha trionfato come l’opera vincitrice del Premio speciale della Giuria.
A comporre la giuria internazionale: il presidente Carlo Feltrinelli, la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, la giornalista Lucia Annunziata, l’Amministratrice delegata di Gruppo Feltrinelli Alessandra Carra, il giornalista Ezio Mauro, la giornalista Simonetta Fiori, il direttore di Anagrama Jorge Herralde, il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury, lo scrittore Christoph Ransmayr, il presidente del Pen International Burhan Sonmez, le editrici Dominique Bourgois e Susanne Schüssler e l’autrice Pinar Selek. Il Premio è promosso da Fondazione G. Feltrinelli e Gruppo Feltrinelli, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del Merito e i tre soci promotori BookCity, Aie e Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri.
Queste le motivazioni dei tre lavori vincitori: “Mal di Libia” (Bompiani) di Nancy Porsia, che si è aggiudicata la categoria 'Opere di fiction e non-fiction', "ci trascina dentro le vicende politiche di una Libia ostile, contraddittoria e poco compresa, offrendo uno sguardo laterale sul 'dopo Gheddafi', la guerra civile, le migrazioni sulla rotta del Mediterraneo, il sogno di democrazia germogliato con la Primavera araba e presto sfiorito. Dall’unica giornalista italiana di stanza in Libia, un racconto vivo e coinvolgente che, combinando ritmo narrativo e chiarezza informativa, fa luce sulle responsabilità internazionali".
Per la sezione 'Inchieste e fotoreportage', Marcela Turati con “Los vuelos de Alicia” (Messico, pubblicata da Revista Anfibia e Quinto Elemento Lab) "illumina la decennale lotta per il riconoscimento della verità e della giustizia in Messico, ma svela anche un aspetto meno conosciuto delle dittature in America Centrale e del Sud: l’uso dei voli della morte da parte delle forze armate messicane. Attraverso la ricerca di una figlia sulle tracce della madre scomparsa, l’inchiesta si distingue per la sua complessità narrativa e la ricchezza delle fonti utilizzate. Indagando una piaga ancora aperta in America Latina, si rivela una esemplare testimonianza della lotta per la memoria e la giustizia".
Per la categoria 'Podcast', “Fammi sentire” a cura della 1A del liceo Poerio di Foggia "nasce per 'farsi ascoltare'. Il progetto dimostra una spiccata sensibilità verso la sfera dei diritti ed è un esempio di coraggio civile e civico contro le mafie. La forza del tema, lo storytelling, la ricostruzione del contesto attorno a un personaggio-guida, quello di Daniela Marcone e della sua famiglia, ben si coniugano con il linguaggio espressivo del podcast. La vita e la battaglia per la legalità della famiglia Marcone si intreccia con le contraddizioni di Foggia, una città che non ha perso la voglia di lottare per la giustizia.