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'Astrazione come Resistenza', mostra di Roberto Floreani

Sarà presentata sabato 3 settembre, alle ex Carceri Imperiali Asburgiche di San Vito al Tagliamento

Roberto Floreani, Ritmato boreale, 50 x 50, 2022
Roberto Floreani, Ritmato boreale, 50 x 50, 2022
27 agosto 2022 | 18.35
LETTURA: 3 minuti

Sarà presentata sabato 3 settembre, alle ore 17.30 alle ex Carceri Imperiali Asburgiche di San Vito al Tagliamento, la mostra 'Astrazione come Resistenza' di Roberto Floreani, artista, scrittore e performer. Il progetto espositivo, che replica il titolo e il significato del saggio pubblicato da De Piante Editore nel 2021, nasce dalla necessità di riconoscere il significato salvifico dell'Arte, dopo un lungo periodo di costrizione pandemica e in una situazione odierna di grande difficoltà collettiva. La scelta di realizzarlo in un ex carcere perfettamente conservato (carcere realizzato nel 1839 durante il dominio asburgico) assume quindi l'importante significato della resistenza dell'Arte, rispetto alla prigione materialista in cui la società contemporanea sembra oggi intrappolata, dopo aver abbandonato ogni profondità spirituale. La mostra resterà aperta fino al 16 ottobre 2022. Completa il progetto l''Azione Teatrale Astrazione come Resistenza' che Floreani metterà in scena all'Antico Teatro 'G.G. Arrigoni' di San Vito la sera del 29 settembre.

"Un progetto cui tengo molto - dice Roberto Floreani all'Adnkronos - e che son riuscito ad elaborare nel corso degli ultimi due anni e mezzo in cui ho cercato indefessamente un luogo di contenzione che potesse aiutare a capire l'importanza della libertà nell'arte dopo il lockdown. E alla fine della faticosa ricerca, le ex Carceri Imperiali Asburgiche si sono rivelate perfette".

Perché una mostra? "Avendo deciso di dare un taglio militante al saggio con il termine Resistenza, ho deciso che avrei messo al servizio del medesimo scopo tutte le mie potenzialità: pittoriche, con la mostra e performative, con la serata teatrale - spiega l'artista - E la titolazione del progetto nel suo insieme non poteva che riportare il medesimo titolo. L'unicità del progetto sta nella scelta dello spazio di contenzione rispetto alla segregazione del lockdown, con l'arte che conferisce un anelito di libertà spirituale... e ognuna delle installazioni nelle 8 celle cercherà di dare uno spunto differente…".

Le otto celle ospitano altrettante soluzioni espositive site-specific, ognuna dedicata a una serie differente di opere di Floreani: dai Ritmati, alle Costellazioni, dai Prima Materia ai Candidi, dove vengono alternate sensazioni differenti tra loro legate all'emotività procurata da una forte presenza cromatica (Ritmati), dall'introspezione dell'impiego del suggestivo Klein Blu (Prima Materia e Costellazioni), oppure dalla dimensione mentale delle sovrapposizioni dei bianco-su bianco (Candidi). Condizioni mentali che favoriscono quell'introspezione in grado di travalicare le mura del carcere che le ospita: una chiara evocazione della dimensione interiore innescata dall'Arte, come antidoto nei confronti del cinico materialismo nichilista che sostituisce il prezzo al valore, consolidato da una comunicazione asfissiante a senso unico.

La serata teatrale del 29 settembre vedrà Floreani accompagnato dalle musiche per pianoforte e campionatore di Renato Giaretta. Sarà proiettato un video, realizzato con Roberto Sangineto, appositamente realizzato per l'occasione. L'esposizione e l'Azione Teatrale sono promosse dal Comune di San Vito al Tagliamento, Assessorato alla Vitalità, e dalla Galleria d'arte STUDIO61 di Portogruaro.

Floreani nato a Venezia nel 1956, vive e lavora tra Vicenza e Padova. Espone dal 1981, dopo la laurea all'Università di Padova (1980), realizzando, ad oggi, oltre ottanta mostre personali, di cui oltre venti museali, in Italia e all'estero. Già invitato alla Quadriennale di Roma nel 2005, rappresenta l'Italia nell'omonimo Padiglione alla Biennale di Venezia del 2009 e ad oggi è considerato l'astrattista di riferimento della sua generazione, presente in numerose collezioni museali e istituzionali, pubblicato nelle principali collane editoriali italiane. Collabora da oltre vent'anni con svariate Università e Accademie, tra cui l'Istituto di Studi Superiori Universitari Sant'Anna di Pisa, partecipando a convegni e tenendo lezioni sull'Arte Contemporanea e le Avanguardie Storiche. Negli anni, ha tenuto diversi laboratori di arte-terapia, presso l'Istituto d'Igiene Mentale di Genova-Quarto e l'Istituto Paolo Pini di Milano.

Realizza da oltre vent'anni serate teatrali multidisciplinari, andate in scena nei teatri delle principali città italiane. Alle attività di artista e performer Floreani affianca anche quella di saggista, pubblicando, tra i molti, I Futuristi e la Grande Guerra (2015) e Umberto Boccioni. Arte-Vita (con Mondadori-Electa, presentato in anteprima all'Università di Lisbona nel 2017), entrambi finalisti al Premio Acqui Storia di quegli anni.

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