Monitoraggio Iss sui contagi in Italia diffuso in giornata e cambiamento di colore, misure, regole e restrizioni in arrivo
Zona rossa, arancione, gialla o bianca. Possibile cambio di colore e regole oggi per le regioni, di nuovo sotto la lente della cabina di regia per l'emergenza Covid e del Cts. Sul tavolo, i nuovi dati Iss del monitoraggio sui contagi che verranno diffusi in giornata e, con loro, il cambiamento di fascia e misure con più o meno restrizioni nel passaggio. Fondamentale sarà anche stavolta l'andamento dell'indice Rt, soprattutto dopo che i criteri di assegnazione delle zone si sono fatti più stringenti.
Se la Lombardia resta in stand by in attesa che il Tar si pronunci lunedì sul ricorso contro la zona rossa, il Veneto con il suo governatore Luca Zaia potrebbero invece ottenere oggi la zona gialla dopo il passaggio in arancione. "Le curve continuano a scendere sia per numero di nuovi contagi che di ricoveri negli ospedali" e "in Veneto oggi l'Rt è 0,82", ha annunciato ieri Zaia, che sulle fasce di rischio ha sottolineato: "Non vi so dire se sarà ancora in zona arancione o meno. Ad oggi siamo in arancione per un fattore 'prudenziale', ma non avente titolo dato che i nostri parametri sono sempre stati da giallo". Così secondo il governatore del Veneto "l'algoritmo darà il giallo per il Veneto, ma occorre valutare se sarà opportuno o meno mantenere l'arancione perché il colore della fascia cambia i nostri comportamenti".
Liguria "compatibile con il giallo" per il governatore Toti: "I numeri - ha spiegato ieri - sono buoni, gli indicatori ci danno in sensibile miglioramento. L'Rt è sceso sensibilmente sotto l'1% e quindi la settimana di monitoraggio che come previsto dal Dpcm varrà poi come base di valutazione delle zone è posizionata in una zona compatibile con il giallo". "Per la prima volta da molti mesi i ricoverati in ospedale per covid in Liguria scendono sotto quota 700, siamo a 697", ha detto.
Il Lazio, finora arancione, ha annunciato ieri un Rt inferiore a 1 che consentirebbe il passaggio dalla zona arancione a quella gialla: "Rispetto a giovedì della scorsa settimana - ha detto l'assessore alla Salute D'Amato - registriamo un calo di 513 casi. Prevediamo un valore Rt in calo, di nuovo inferiore a 1, e una riduzione del tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva e di area medica per pazienti Covid".
Contagi alti e zona rossa attesa invece per la Sicilia: "Il diritto alla vita è prioritario. Se il contagio non dovesse abbassarsi alla fine del mese adotteremo nuove misure restrittive, naturalmente d'intesa con il governo nazionale, e non escludo si possa arrivare a un lockdown come quello della scorsa primavera", aveva spiegato ieri il presidente della Regione Nello Musumeci. "La zona rossa di oggi non è più quella della scorsa primavera ma questo lo ha deciso il governo nazionale e noi abbiamo recepito in pieno il Dpcm apportando solo qualche restrizione - ha aggiunto - Alla fine del mese rivedremo i parametri. Siamo molto allarmati perché i siciliani non hanno capito la gravità del momento. Basta guardare i filmati per capire indisciplina di una minoranza che non ha capito di dover rispettare le regole".
"La cabina di regia domani darà i dati settimanali, come Cts daremo indicazioni e gli orientamenti saranno poi condivisi con le regioni. Non è il Cts che decide, il Comitato fa valutazioni e il ministro Speranza deciderà e firmerà le ordinanze, sentendosi coi presidenti di regione e si stabilirà il colore di una regione. Il ricorso al Tar della Lombardia? Ripeto, il Cts non ha potere di decidere o di sospendere l'ordinanza. Vedremo il Tar", aveva poi ricordato ieri a Sky Tg24 Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico.