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"Voleva lasciarmi", la confessione dell'assassino di Emanuela

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29 giugno 2016 | 12.47
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Uccide la convivente a colpi di pistola davanti agli occhi della figlia di 12 anni. L'uomo, Roberto Garini 51 anni operatore socio sanitario all'ospedale San Matteo di Pavia, è stato arrestato dai carabinieri di Vigevano con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Almeno dieci i colpi sparati all'indirizzo della vittima, Emanuela Preceruti di 44 anni, 'colpevole' di volerlo lasciare. L'omicidio è avvenuto ieri sera, martedì 28 giugno, in un appartamento a Dorno, in via monsignor Passerini, non lontano dal centro.

A scatenare la furia dell'uomo è stata l'intenzione della compagna di lasciarlo. Una scelta maturata nelle ultime due settimane dopo una relazione nata su Facebook circa un anno fa. L'ultimo periodo ha visto la coppia protagonista più di bassi che di alti e la donna, insieme alla figlia avuta da una precedente relazione, aveva deciso di tornare in Francia. Ieri sera la vittima, secondo il racconto fatto dall'uomo finito in manette, gli avrebbe rivolto alcune frasi offensive provocando la sua reazione.

Il 51enne è andato nel suo appartamento, al civico 93, attiguo a quello della donna (al civico 95) e armato di una spranga di ferro ha sfondato la porta che collega le due abitazioni. Madre e figlia si sono rifugiate nel bagno al secondo piano, ma l'assassino le ha raggiunte: ha sfondato la porta e ha impugnato la sua pistola calibro 9x21 regolarmente detenuta. Almeno dieci i colpi sparati, secondo gli investigatori. Uno ha colpito di striscio la piccola, la quale si è salvata fingendosi morta. Inutile i soccorsi, invece, per la 44enne, colpita più volte.

Solo quando l'uomo si è allontanato, la minorenne ha scavalcato il balcone, ha raggiunto un altro appartamento ed è saltata giù - un salto di circa 5 metri - e ha iniziato a chiedere aiuto. Le sue urla hanno attirato l'attenzione dei vicini che hanno chiamato il 112. Le condizioni della piccola non sono gravi. Nel frattempo il 51enne è rientrato nel suo appartamento per lasciare l'arma usata contro la sua convivente, quindi è tornato sulla scena del delitto. Ha chiamato i carabinieri e ha detto: "Ho ucciso mia moglie perché voleva lasciarmi". Quando i militari di Vigevano sono arrivati nell'abitazione lo hanno trovato che abbracciava il corpo senza vita della sua compagna. Per l'uomo, incensurato, si sono aperte le porte del carcere.

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