"Tra 10 e 15 luglio il picco della nuova ondata di contagi"
Sulla nuova sottovariante Omicron BA.2.75 che si sta facendo largo in altri paesi "non ci sono ancora dati scientifici che ci dimostrano una maggiore contagiosità rispetto a Omicron 5. Noi la stiamo già studiando ma è presto per azzardare una conclusione. Visto che i dati sono scarsi, eviterei di fare confusione e generare allarmismo in una situazione già delicata". Così all'Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia della facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.
"Non abbiamo un calcolo dei potenziali di membrana di questa sottovariante - aggiunge Ciccozzi - che potrebbe essere più contagiosa ma da qui a dire che è già 5 volte più contagiosa ce ne passa. E sulla letalità non c'è proprio nessun dato. Quindi stiamo calmi, studiamo e cerchiamo di capire. Può essere una cosa importante o può essere come la Omicron 3 che è apparsa e scomparsa". Secondo Ciccozzi "arriveranno altre sottovarianti e molte con 'escape' immunologico, il virus per sopravvivere in una popolazione vaccinata o che ha già fatto la malattia deve modificarsi. Noi dobbiamo studiare questi passaggi ed essere pronti".
Commentando i 132mila nuovi casi Covid registrati in Italia ieri, l'esporto spiega che "ci stiamo avvicinando al picco, c'è una convergenza di molti esperti che sarà probabilmente tra il 10 e il 15 luglio e poi inizierà la discesa". Per capire "cosa accadrà nelle prossime settimana dobbiamo guardare al Portogallo che è uscito da questa ondata estiva legata a Omicron 4 e 5 in due mesi. A fine luglio - conclude - potremmo tornare a livelli dei casi di fine maggio"