Il coordinatore del Cts: "Come è stato fatto per le zone dell'Umbria con la variante brasiliana"
Chiudere dove è particolarmente diffusa la variante Delta? "Sì, è la flessibilità del sistema". Franco Locatelli, Coordinatore del Cts e Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, risponde così a Sky TG24 Live In Firenze sulle eventuali misure da adottare per contrastare la variante Delta del coronavirus, più contagiosa della variante inglese e potenzialmente quindi più dannosa. "In questo momento il Paese è zona bianca ma guai ad abbassare la guardia: siamo in una situazione più favorevole e possiamo oggi valutare numeri diversi rispetto al passato. Ma il problema non è superato", dice. Eventuali chiusure rientrano nella "flessibilità del sistema, lo stesso che abbiamo adottato per esempio per le zone dell'Umbria quando c'è stata la variante brasiliana".
"E' importante lavorare nella maniera più intensiva sul tracciamento e sugli approcci di genotipizzazione e sequenziamento perché solo in questo modo riusciremo a intercettare in maniera precisa eventuali segnali di diffusione importante della variante indiana", la Delta, di Sars-CoV-2.
Siamo in linea con la media europea" sul sequenziamento, "ci sono Paesi come il Regno Unito che hanno un'attività più spinta ma è importante che" a questa attività in Italia "conseguano eventuali decisioni. In funzione delle evidenze che avremo eventualmente si possono prendere decisioni per cercare di contenere il tutto. Perché se non avviene sequenziare diventa un bellissimo esercizio accademico, ma di poco impatto sulla salute pubblica. Dobbiamo tracciare e fare riflessioni dove dovessero crearsi dei cluster".