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Vaccino Covid, studio: evitati 20 milioni di morti nel mondo nel 2021

Lo studio dell'Imperial College di Londra, pubblicato su Lancet

(Afp)
(Afp)
24 giugno 2022 | 07.09
LETTURA: 3 minuti

La vaccinazione anti-Covid ha evitato, tra fine 2020 e tutto il 2021, circa 20 milioni di morti in tutto il mondo, riducendo di oltre la metà il potenziale bilancio di vittime della pandemia durante il primo anno di immunizzazioni. E' quanto ha stabilito uno studio che si è basato sui dati provenienti da 185 Paesi ed è il primo a valutare i decessi scongiurati direttamente e indirettamente a seguito della vaccinazione Covid-19.

Dal lavoro, condotto dall'Imperial College di Londra e pubblicato su 'The Lancet Infectious Diseases', emerge che "i Paesi a reddito alto e medio-alto hanno avuto il maggior numero di morti prevenute, evidenziando le disuguaglianze nell'accesso ai vaccini in tutto il mondo". Inoltre, secondo il team di ricercatori "si sarebbero potuti evitare altri 599.300 decessi se fosse stato raggiunto l'obiettivo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), di vaccinare il 40% della popolazione in ogni Paese entro la fine del 2021".

Secondo Oliver Watson, autore principale dello studio, "inostri risultati offrono la valutazione più completa fino ad oggi del notevole impatto globale che la vaccinazione ha avuto sulla pandemia. Dei quasi 20 milioni di decessi che si stima siano stati prevenuti nel primo anno dopo l'introduzione dei vaccini - spiega - quasi 7,5 milioni di morti sono stati evitati nei Paesi coperti dall'iniziativa Covid-19 Vaccine Access (Covax)". Ma Watson sottolinea anche l'altro lato della medaglia: "I nostri risultati mostrano che probabilmente milioni di vite sarebbero state salvate rendendo i vaccini disponibili a tutti in ogni parte del mondo, indipendentemente dal reddito. Si sarebbe potuto fare di più", perché "se gli obiettivi fissati dall'Oms fossero stati raggiunti - precisa - stimiamo che circa una vita su 5, che si calcola sia stata Persa nei Paesi a basso reddito, si sarebbe potuta salvare".

Secondo lo studio, il 79% dei decessi (15,5 milioni dei 19,8 milioni totali) è stato evitato grazie alla protezione diretta fornita dai vaccini contro le forme gravi di Covid, mentre la restante quota di morti è stata evitata grazie alla protezione indiretta, cioè alla ridotta trasmissione del virus nella popolazione e al minore peso di Covid-19 sui sistemi sanitari, che ha migliorato l'accesso alle cure mediche per chi ne aveva maggior bisogno.

Tornando alla disparità della distribuzione e utilizzo dei vaccini anti-Covid nei Paesi ricchi e in quelli poveri del mondo, i ricercatori rimarcano "come 12,2 milioni di decessi evitati sui 19,8 milioni totali siano stati scongiurati nei Paesi ad medio-alto reddito". Infatti, se nei Paesi ad alto reddito si stima che i vaccini "abbiano evitato la morte di 66 persone ogni 10mila abitanti, nei Paesi a basso reddito questo dato scende a 2,7 decessi prevenuti ogni 10mila persone".

Commenta nelle conclusioni Azra Ghani, responsabile Infectious Disease Epidemiology all'Imperial College: "Il nostro studio dimostra l'enorme vantaggio che i vaccini hanno nel ridurre i decessi per Covid-19 a livello globale. Mentre si sta spostando l'attenzione dalla pandemia, è importante garantire che le persone più vulnerabili in tutte le parti del mondo siano protette dalla circolazione continua del virus e dalle altre principali malattie che continuano a colpire in modo sproporzionato i più poveri".

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