"E non anticipiamola troppo, se la facciamo in primavera il rischio è di doverne fare una quinta in autunno-inverno"
"Sicuramente credo che sia prematuro parlare di una quarta dose" di vaccino anti-Covid "per tutta la popolazione, per le persone sane che non hanno problemi". Lo ribadisce all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, mentre il Regno Unito si prepara a un nuovo booster agli ultra 75enni, agli immunodepressi e agli ospiti delle case di riposo nelle prossime settimane. "Il fatto di allargare la quarta dose agli immunodepressi e agli ospiti delle Rsa è una cosa che in Italia abbiamo già iniziato a fare - ricorda - Si tratterà di valutare se farla in qualche modo agli anziani, ma penso che ad oggi non ci siano dati così forti per giustificarlo", precisa l'esperto. "Se dovessero emergere li valuteremo anche noi, ma per ora aspettiamo di avere qualche evidenza in più".
"Dopo di che", ragiona Bassetti, "il problema non è tanto la quarta dose, quanto il momento in cui farla: se qualcuno ha ricevuto la terza dose a ottobre, è molto probabile che prima del prossimo autunno-inverno dovrà fare una dose di richiamo. Il discorso è se farla oggi, ad aprile-maggio-giugno, o se attendere e farla più avanti, magari cercando di avere una risposta anticorpale migliore per affrontare il prossimo autunno-inverno. Sappiamo infatti che questo virus ha un andamento stagionale, quindi non vorrei che si facesse l'errore di anticipare troppo la quarta dose - avverte l'infettivologo - e che poi ci si trovasse il prossimo autunno-inverno a doverne fare una quinta. Fondamentalmente, secondo me un'eventuale nuova dose di richiamo esteso dovrà avvenire prima del prossimo autunno".
"Ricordo che abbiamo oggi un 60% di italiani che ha fatto la terza dose" di vaccino anti-Covid, "contro un 90% che ha fatto la seconda - precisa ancora Bassetti - Quindi abbiamo ancora tantissimo da fare sulle terze dosi, perché abbiamo ancora moltissime persone di età a rischio che non hanno fatto il primo booster. Prima di pensare alla quarta dose, cerchiamo di spingere forte perché tutti facciano la terza".