L'attore all'Adnkronos: "Una decina di giorni fa mi avevano detto che era questione di giorni, ora aspetto che mi chiamino". Speriamo che i ritardi non siano "di otto mesi"
Ritardi nella consegna dei vaccini agli ultraottantenni? "Se non abbiamo casini che italiani siamo? Mica possiamo cambiare nazionalità! Quando in Italia tre cose vanno bene iniziamo ad aver paura e ci chiediamo... che cosa è successo"? Così ironico all'Adnkronos Lino Banfi aggiungendo che "come 'nonno d'Italia' in tanti mi chiamano e mi scrivono chiedendomi come si devono comportare -racconta - si fidano di me e mi chiedono di dirigerli, mi dicono che vogliono venire tutti con me ma per andare dove? Dobbiamo aspettare che il nostro medico ci chiami. Io ad esempio sono in cura al Campus Biomedico a Trigoria e una decina di giorni fa mi avevano detto che era questione di giorni, ora aspetto che mi chiamino".
L'auspico di Banfi è che i ritardi nella consegna dei vaccini siano brevi e "non di 8 mesi. Nel frattempo - scherza Banfi - sto facendo un po' di smart working che inizialmente pensavo fosse uno sport". E conclude con una riflessione: "Non mi piace il termine ultraottantenni - spiega - mi sarebbe piaciuto più 'anziani obesi' o 'anziani brutti'. Con questo temine sembra che sei lì lì, noi (ultraottantenni) siamo dei privilegiati dopotutto"!
(di Alisa Toaff)