Undici Van partiti ieri da Fiumicino per Černivci oggi di ritorno con una sessantina di donne e bimbi a bordo
Dall'Italia all'Ucraina per portare aiuti e accompagnare qui chi scappa dalla guerra. E' l'iniziativa di un gruppo di autisti Ncc partiti da Fiumicino alla volta di Černivci, nella regione occidentale del Paese a 250 Km da Leopoli, e a 130 km dal confine con la Romania.
"E' il secondo viaggio che facciamo - racconta all'Adnkronos Giovanni Buttinelli, autista romano già pronto a partire per la terza spedizione - l'iniziativa è nata da un nostro collega ucraino, Oleksandr Saltanchuk, Alex per gli amici e grazie a lui abbiamo avuto la possibilità tramite l'ambasciata di avere i canali umanitari che ci consentono di entrare scortati dall'esercito dentro il Paese. Così ci siamo organizzati a nostre spese e con la beneficenza della gente. Noi noleggiatori, i vicini di casa, abbiamo tirato giù un elenco di beni di prima necessità che sono pannolini, assorbenti, omegeneizzati, latte in polvere, garze mediche, acqua ossigenata e altra roba. Poi grazie all'appoggio dell'Adr, Aeroporti di Roma, abbiamo allestito un punto di raccolta al 'polmone' di Fiumicino e anche grazie ai pacchi donati dalla chiesa ucraina di Santa Sofia abbiamo riempito la bellezza di 11 Van che sono partiti ieri mattina, pagando noi la benzina e l'autostrada, ci siamo autofinanziati".
E stamattina gli 11 van sono arrivati a destinazione riuscendo a consegnare gli aiuti. "Adesso sono sulla via del ritorno - racconta Buttinelli - Alex mi ha scritto che sono carichi di donne e bambini, credo in tutto una sessantina, che accompagneranno a Milano, Vicenza, Roma, Frosinone e Napoli. Poco fa stavano passando la dogana ma ora saranno già in Romania".
Ogni viaggio sono 4.800 Km tra andata e ritorno. "I ragazzi hanno fatto una sosta di 2 ore di sonno a Budapest e poi sono ripartiti. Io non li chiamo più colleghi - dice ammirato - ma eroi perché queste sono cose eroiche". Lei sarà il prossimo a partire, non ha paura? "No perché ci sono i bambini da portare in salvo - risponde deciso - io sono padre di una bambina di 3 anni e otto mesi e so che l'unica cosa che non dovrebbero vedere i bambini è la guerra. Il mio socio la pensa come me e infatti partiremo insieme senza fare nessuna sosta intermedia e sperando di riuscire a portare qui più bambini possibile. Noi siamo contro la guerra - afferma - non prendiamo le parti né dell'uno né dell'altro ma di sicuro i civili non c'entrano niente".
Tuttavia la terza spedizione potrebbe essere a rischio per mancanza di fondi. "A investire più di tutti di tasca propria è stato Oleksandr che ha pagato totalmente da solo la prima spedizione fatta con 4 Van - chiarisce Luca Notarbartolo, presidente dell'Associazione Ncc Italia che ha coadiuvato l'iniziativa - per questo poi noi abbiamo deciso di dargli una mano come associazione per il secondo viaggio raccogliendo donazioni. Lui mi ha detto che ora ha davvero dato fondo ai risparmi e, considerando che più o meno il viaggio di ogni Van costa 1000 euro tra benzina e caselli, se non riusciamo a trovare finanziamenti o sponsor privati sarà difficile continuare".
"Fortunatamente grazie ad Antonio Fraccari di Aeroporti di Roma che ci ha dato una mano con una generosità d'altri tempi, stiamo verificando la possibilità che Telepass e Autostrade per l'Italia ristori quello che è stato speso dagli Ncc sul territorio italiano per passare i caselli durante le spedizioni. Ma ora serve una mano, per questo e non certo per fare pubblicità, abbiamo deciso di rendere pubblica l'iniziativa. Quindi chiunque volesse aderire può contattare o l'Associazione Ncc Italia o l'associazione Nova Mriya che fa capo direttamente al nostro collega Oleksandr".