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Ucraina, Gen. Chiapperini: ''Circolare Ei? No rischio conflitto ma forze armate sempre pronte''

Ucraina, Gen. Chiapperini: ''Circolare Ei? No rischio conflitto ma forze armate sempre pronte''
16 marzo 2022 | 17.12
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La circolare dell'Esercito "va a definire quali sono le priorità in questo momento che sono appunto l'addestramento al warfighting. Non perché non sia stato fatto sinora, ma considerata la situazione si ritiene necessario cambiare le priorità. Non si va a combattere ma il soldato deve essere sempre pronto a farlo, sperando naturalmente di non doverlo fare". Lo afferma all'Adnkronos il generale Luigi Chiapperini, già Comandante del contingente multinazionale Nato in Afghanistan tra il 2012 e il 2013, vice Capo del Reparto delle Aree Pianificazione Generale e Direzione Strategica presso lo Stato Maggiore Difesa e presidente dei lagunari dell’Alta, commentando la lettera diramata dall'Esercito ai comandi di vertice, in cui raccomanda di tenersi pronti ad ogni eventualità, che è stata definita dalla stessa forza armata 'routinaria'.

Secondo l'alto ufficiale il rischio per l'Italia di entrare in guerra "al momento non c'è ma le forze armate serie sono per definizione pronte alla guerra, sempre. Se non lo fossero sarebbero inutili e quindi da sciogliere, risparmieremmo soldi. Ma chi si prende il rischio di non sapersi difendere e di rimanere in balia di strumenti militari stranieri che potrebbero attaccarci? Al momento - spiega - si tratta di un conflitto tragico ma circoscritto. L'importante è che la diplomazia faccia il suo corso mantenendo contestualmente le nostre forze armate, come tutte quelle dei nostri alleati ed amici, pronte. Non significa essere in pericolo - sottolinea -, significa che stanno assolvendo la missione per cui stiamo spendendo poco più dell'un per cento del pil".

Secondo il generale Chiapperini "alla fine l'Ucraina, che ha dimostrato di essere un grande paese con ottime forze armate, dovrà verosimilmente cedere su alcune delle richieste russe come ad esempio la neutralità, il riconoscimento dell'indipendenza delle due repubbliche indipendentiste e l'annessione formale della Crimea alla Russia. A quel punto i russi dovrebbero ritirarsi all'interno dei propri confini. Se non facessero questo - conclude - , credo che la spaccatura con il resto del mondo e il loro isolamento diventerebbe insanabile per parecchio tempo. Gli rimarrebbe la Cina, ma è il loro alleato naturale? Noi tutti consideriamo la Russia parte della storia europea, sarebbe veramente un controsenso".

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