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Terremoto tra Umbria e Marche, oltre 4mila sfollati

Terremoto tra Umbria e Marche, oltre 4mila sfollati
27 ottobre 2016 | 07.12
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Continua a tremare la terra tra Marche e Umbria. Dalle 19:10 di mercoledì, ora del terremoto di magnitudo 5.4, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha localizzato oltre 200 eventi. L'ultima scossa di magnitudo 3.1 è stata registrata alle 20:50 di giovedì dalla sala sismica dell'Ingv nella zona di Perugia.

L'epicentro del sisma, a una profondità di 9 km, è stato localizzato a sei chilometri da Norcia e a sette da Castelsantangelo sul Nera.

Giovedì mattina, alle 10:21, nella stessa area, è stata registrata una nuova scossa di magnitudo 4.3. Castelsantangelo sul Nera (Macerata), Preci (Perugia) e Visso (Macerata) i comuni più vicini all'epicentro.

Sono oltre quattromila gli sfollati nella quindicina di comuni interessati dal sisma, ma le verifiche stanno ancora proseguendo. È quanto emerso dall’ultima riunione del Centro operativo regionale (Cor) presso la Sala operativa unificata della Regione Marche.

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''La situazione è drammatica, in molti comuni è davvero difficile, solo per miracolo non ci sono stati morti e feriti gravi, ma i danni materiali sono molto ingenti - ha detto l’assessore alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti, a margini della seduta del Cor - Assieme a Errani, Curcio, ai presidenti Ceriscioli e Pettinari, siamo stati a Tolentino, Pievebovigliana, Pieve Torina, Visso, Ussita e Camerino. La nostra gente sta affrontando la situazione con grande dignità e forza d’animo. Ieri sera (mercoledì, ndr) ero a Macerata, quando è arrivata la seconda forte scossa; subito siamo andati in Sala operativa provinciale dove ho seguito le primissime operazioni fino alle tre. Ora la prima preoccupazione è dare un riparo per la notte alle persone”.


"Abbiamo parlato con i sindaci, questi primi sopralluoghi servono a comprendere la situazione in termini di assistenza alla popolazione e predisporla nel modo migliore possibile. Al momento abbiamo circa 800 sfollati a Visso e 250 a Ussita - ha detto all'Adnkronos Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione Civile - Sono numeri da prendere con estrema cautela che caleranno. Comprendono non solo chi ha la casa inagibile ma anche chi ha lasciato l'abitazione perché non si sentiva al sicuro".

"I sindaci - ha spiegato - parleranno con la proprie comunità per proporre il contributo per la sistemazione autonoma oppure lo spostamento verso zone dove è possibile sfruttare altre sistemazioni, come gli alberghi lungo la costa". "In ogni caso definiremo il tutto con sindaci e cittadini - ha concluso - Bisogna che comprendano che non si può dormire in macchina o in tenda a causa delle temperature e del clima".

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