"La condanna non fa bene a nessuno, l'obiettivo non era quello, speriamo davvero invece che questo inizio di percorso di recupero della Brignoli possa concludersi in modo positivo". Così Alberto Nobili, il magistrato a capo del pool dell'antiterrorismo milanese, commenta la condanna a 4 anni, nel processo di primo grado con rito abbreviato, per Alice Brignoli, la foreign fighter italiana arrestata il 29 settembre 2020 per associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale. La donna era scappata in Siria nel 2015 con il marito e i figli.
Prima della sentenza, in un video collegamento dal carcere di Piacenza, l'imputata è intervenuta per spiegare il suo stato attuale. "Io non sono più la donna che ero da anni a questa parte, non rifarei più quello che ho fatto però ho bisogno di seguire un percorso e in questo sono molto aiutata dai rapporti con i miei quattro figli" che quotidianamente le è consentito di sentire riferisce Nobili, il quale parla di "Un percorso di recupero di identità che era stata smarrita per strada".
Le ricerche della donna e dei figli, in cui il Ros ha svolto un ruolo di primo piano, non si sono mai interrotte fino all'individuazione nel campo di Al-halw, nel nord della Siria sotto il dominio curdo nel settembre scorso. "Ci ha ringraziato, si è resa conto di quanto sia stato importante il ritorno in Italia per la sua vita e per il futuro dei suoi figli. Dal campo da cui proveniente parlare di futuro è complesso e complicato", conclude il pm Nobili.