"Avevo sette anni quando sono entrato per la prima volta a Villa Mondragone. È stato un periodo meraviglioso della mia vita che ricordo con grande commozione. Qui ci siamo salvati dalla deportazione perché stavamo qui a Mondragone: siamo vivi e presenti con la mia famiglia, ma se fossimo rimasti a Roma oggi non saremmo qua”. Lo ha raccontato in occasione dell’evento “La Giornata della Memoria: a Villa Mondragone l’esperienza di un giovane studente ebreo dell’epoca”, tenutosi a Monte Porzio Catone nella Villa Mondragone di proprietà dell’Università di Roma Tor Vergata, Graziano Sonnino, sfuggito alla persecuzione degli ebrei essendosi rifugiato come studente al Nobile Collegio Mondragone durante gli anni della guerra.
"Raccontare come si viveva qua è bello perché eravamo visti e aiutati dai preti gesuiti. Arrivammo con documenti finti per evitare la persecuzione antisemita e abbiamo vissuto qua come studenti salvandoci dalla deportazione", ha raccontato.