L'Ong in attesa di capire dove sbarcare i 52 naufraghi a bordo in stand by a 16 miglia dall'isola.
"Avendo ricevuto come unica indicazione il porto di un Paese in guerra, la Sea Watch ha fatto rotta verso nord, verso il porto sicuro più vicino alla posizione del soccorso: Lampedusa. Restiamo in stand by a circa 16 miglia dall’isola". Lo scrive su Twitter la Ong Sea Watch.
Sulla situazione il ministro dell'Interno Matteo Salvini ribadisce la politica dei porti chiusi: "Si sta aggiungendo un'allegra pattuglia di barche a vela, due o tre di n'altra ong tedesca, si vede che c'è una regata storica, se vogliono divertirsi, fare delle competizioni a largo di Lampedusa facciano pure, se qualcuno pensa di sbarcare ha sbagliato a capire".
"Per quello che mi riguarda - prosegue Salvini - stanno scherzando con le vite umane e non è una cosa accettabile. Io non darò mai l'autorizzazione allo sbarco, mi domando perché qualche procura sequestri e dissequestri, sequestri e dissequestri, è la terza volta che vediamo lo stesso film", aggiunge. A chi gli fa notare che la procura potrebbe farli attraccare e poi sequestrare la nave, Salvini replica: "E la sequestra un'altra volta e la dissequestra un'altra volta? No, vado io piedi ad Agrigento a farmi spiegare perché. Una va bene, due va bene, la terza volta no...".
Per Salvini "siamo di fronte all'ennesima sceneggiata dei finti buoni: a questo punto vadano verso il Nord Europa". Quindi spiega: "La SeaWatch ha caricato a bordo degli immigrati che stavano per essere salvati dalla guardia costiera libica. Poi ha chiesto a Tripoli un porto di sbarco, ma quando lo ha ottenuto ha detto che non avrebbe mai riportato gli immigrati indietro. Quindi la ong si è messa a girovagare per il Mediterraneo costringendo donne, uomini e bambini a inutili sofferenze. Poi ha chiesto indicazioni all'Olanda, avendo bandiera olandese. Successivamente ha contattato ancora l'Italia, ma per le navi pirata i nostri porti restano chiusi".
Dall'alba di oggi la Sea Watch 3 è fuori dalle acque territoriali e dopo aver zigzagato in mare, è in attesa di capire dove sbarcare i 52 naufraghi a bordo. Non a Tripoli, in Libia, perché "non è un porto sicuro", hanno fatto sapere a bordo.