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25 aprile

Salvini in Sicilia: "Il prossimo che fa gli scatoloni è Orlando"

Il vicepremier è volato a Corleone per presenziare a una iniziativa antimafia senza partecipare alle celebrazioni del 25 aprile. La telefonata al maresciallo Giuseppe Giangrande.

(Fotogramma)
(Fotogramma)
25 aprile 2019 | 16.40
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Non ha partecipato alle celebrazioni del 25 aprile, il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che è volato a Corleone per una iniziativa antimafia. E' andato, poi, a Monreale e a Bagheria. "Oggi si ricorda la festa della liberazione di altri siciliani e italiani che hanno dato la vita per liberare il paese dall'occupante straniero e io mi ricordo che i nostri nonni e i nostri bisnonni si sono Sacrificati perché non passasse lo straniero - ha detto Salvini -. E io faccio e farò esattamente e lo stesso. Perché questa è casa nostra e prima vengono gli italiani". Ed è stato sempre dal palco di Bagheria che in serata, tra selfie e applausi, ha detto: "Orlando chi? Non conosco Orlando". "Chi è? Boh" ha ribadito, aggiungendo: "Il prossimo che prepara gli scatoloni è Orlando". "Orlando è quello che ogni volta che c'è un barcone che si avvicina mi chiamano e mi dicono che dice: 'Li prendo io', ma occupati dei palermitani, fenomeno, invece di occuparti del resto del mondo, delle case popolari di Palermo" sottolinea Salvini che ha invitato gli abitanti di Bagheria a fare attenzione a chi sceglieranno alle urne, domenica infatti saranno chiamati al voto. "Attenti a per chi votate a Bagheria" ha detto parlando del sindaco uscente Patrizio Cinque, eletto con il M5S ma sospeso per le sue vicende giudiziarie, "perché quello che doveva essere il sindaco del cambiamento non mi pare abbia ben operato, ma non voglio fare polemica". "Cambiare è utile, l'onestà è importante ma all'onestà va accompagnata la capacità, perché per fare il sindaco bisogna conoscere la propria città, amarla, conoscere le strade e occuparsi delle tasse che stanno strangolando i negozi". "La scelta domenica è vostra dice - avete provato sulla vostra pelle qualcuno che aveva promesso il cambiamento, non sta a me giudicare. Io non vivo qua, lascio giudicare a voi". "Qua è pieno di siciliani disoccupati con problemi di case e di lavoro, chi sceglie la Lega anche a Bagheria domenica fa una scelta precisa: per le case popolari e i contributi comunali prima ci sono gli italiani e poi, se avanza qualcosa, c'è il resto del mondo. Prima i siciliani e poi, se avanza qualcosa, c'è il resto del mondo. Qua, invece, mi sembra che ci fosse una amministrazione comunale per cui veniva arrivava prima il resto del mondo e poi se avanzava qualcosa c'erno i cittadini. Questo è buon senso, è legittima difesa". In basso foto Adnkronos.

Il ministro dell'Interno, dal palco di Bagheria, ha parlato anche dei giudici, dicendo che quelli "che sbagliano devono pagare, come tutti gli altri lavoratori". "Io rispetto chi lavora bene, ma chi sbaglia deve pagare" ha ribadito. "Oggi si ricorda la festa della liberazione di altri siciliani e italiani che hanno dato la vita per liberare il paese dall'occupante straniero e io mi ricordo che i nostri nonni e i nostri bisnonni si sono Sacrificati perché non passasse lo straniero. E io faccio e farò esattamente e lo stesso. Perché questa è casa nostra e prima vengono gli italiani". Quanto al tema dei migranti, è tornato a sottolineare che "in Italia e in Sicilia non si arriva più, si arriva solo se si ha diritto. Questo mi è costato minacce e probabilmente qualche processo, ma io vado avanti". "Se devo andare a processo perché ho difeso i confini e gli italiani lo faccio a testa alta e con orgoglio e continuerò a dire no, no, no".

"Se dovessi arricchirmi nella prossima vita" ha scherzato poi "farei il Fabio Fazio che guadagna in un mese quanto io guadagno in un anno, ma non farei mai cambio con la sua vita". Per concludere con un 'bagno di selfie'. "Tranquilli, non andrò via da Bagheria fino a quando non farò una foto con tutti voi" ha assicurato, parlando a chi era in fila. Oltre un'ora di coda per fare una foto con il vicepremier (VIDEO). In basso foto Adnkronos.

Quella di oggi è stata per Salvini una lunga giornata "nel cuore della Sicilia", una scelta contestata da molti perché non ha partecipato alle celebrazioni del 25 aprile, ma di cui lui si è detto "orgoglioso". La sua prima tappa è stata a Corleone. "Sono qui per dire che la mafia la vinciamo: possono cambiare pelle, fare affari, controllare appalti ed energie, ma siamo più forti noi, li andiamo a scovare lì dove sono" ha detto Salvini che, accompagnato dal capo della Polizia Franco Gabrielli, ha inaugurato il nuovo commissariato di Corleone, scoprendo una targa di marmo posta all'ingresso del commissariato (VIDEO). Presente anche la prefetta Antonella De Mito e il questore Renato Cortese . "Questo Comune, questa regione, questo governo sono disposti ad andare fino in fondo. Non ho paura" ha spiegato Salvini, dicendo di essere "disposto a dare la vita per questo Paese". "Sarebbe stato più comodo alzarmi più tardi e stare a Milano o a Roma, ma penso che tra gli onori e oneri del ministro dell'Interno ci sia andare laddove ci si sente più lontani - ha poi aggiunto -. Ho sentito di essere qua a dar voce a tanti giovani che resistono e vinceranno, perché la mafia noi la vinciamo. E quindi, nell'occasione della festa della Liberazione, sono qui per liberare un territorio da un'etichetta infame". Quindi ha rimarcato: "L'italiano non è pizza, mafia, spaghetti e mandolino, l'Italia la sconfigge la mafia partendo dall'educazione, dai giovani, dal lavoro". "Se l'antifascismo è un valore fondante della Repubblica? Si'" ha poi sottolineato il ministro dell'Interno. E, parlando dello striscione esposto ieri a Milano inneggiante a Benito Mussolini dagli ultras della Lazio, ha osservato: "Stamattina mi sono alzato con quattro striscioni che inneggiano alla mia morte. Ma non sono qui a piangere e a frignare. Anzi, fossi nello spirito dei partigiani, prenderebbero a schiaffoni quei 4 deficienti. Vorrei che questo 25 aprile fosse la giornata della memoria, dell'unione, del rispetto e della pacificazione nel nome dell'Italia che verrà". "Allo stadio si va per guardare la partita, e da milanista sono contento di non esserci andato, mi sono risparmiato l'ennesima brutta prestazione - ha detto ancora Salvini -. Ogni violenza fisica e verbale non c'entra con il mondo dello sport. Se è un brutto segnale? Chiedetelo a quei 14".

Gli onori a Salvini da picchetto in armi (VIDEO)

Niente polemiche oggi con Di Maio: "Mi sono impegnato a non rispondere sulle polemiche, sono in modalità zen. La polemica politica la lascio agli altri" ha risposto Salvini a chi gli chiedeva un commento alle dichiarazioni di Di Maio sulla sua presenza a Corleone. ""Mi sono ormai imposto di non rispondere a polemiche, provocazioni, anche perché oggi è la giornata della pace. Posso dire una cosa? Qualunque cosa avessi fatto oggi, avrebbero fatto polemica". "C'è un Paese contento che il governo italiano fosse anche qua. Non so dove fossero altri colleghi ministri, ma spero che rispettino la mia scelta - ha sottolineato -. Sono contento di aver passato questo 25 Aprile nel cuore della Sicilia". "I corleonesi sono gente perbene, non è mafia, Riina e Provenzano", aggiunge lasciandosi poi circondare dalla folla e prestandosi a fare ancora numerosi selfie (VIDEO).

Dopo Corleone il vicepremier è andato a Monreale. Qui è entrato all'interno del Bar Italia, dove il titolare, Ciro Giangrande, fratello del maresciallo Giangrande, medaglia d'oro al valore civile, ha chiamato telefonicamente Giuseppe, il sottufficiale dei carabinieri rimasto ferito davanti Palazzo Chigi nel 2013, facendolo parlare con il ministro, il quale ha rivolto a lui espressioni di "coraggio e conforto".

Ultima tappa della giornata, dopo Bagheria, è Caltanissetta. "Se amate i clandestini lasciatemi il conto corrente e il codice fiscale e li mantenete voi" ha detto Salvini, rivolgendosi dal palco a un gruppo di contestatori che gli hanno gridato 'Ora e sempre resistenza."Se cantate bene 'Bella Ciao' vi segnalo a 'The Voice' di Simona Ventura" ha aggiunto. "Se ho un pezzo di pane e mio figlio ha fame io sfamo mio figlio o il condominio del vicino? Prima un sindaco pensa ai cittadini di Caltanissetta e poi pensa al resto del mondo. Chi la pensa in maniera diversa vota il M5S o a sinistra". "Io onoro chi ha dato la vita per il tricolore - ribadisce anche dal palco di Caltanissetta - e da ministro mi alzo la mattina per difendere la sicurezza di questo Paese dai nuovi occupanti, non doveva passare lo straniero allora né passerà oggi". "Oggi ho deciso di trascorrere il mio 25 aprile in Sicilia", conclude, "inaugurando il commissariato di Corleone, per gridare al mondo che noi la mafia la sconfiggeremo tutti insieme".

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