La street artist: "Adesso attenzione ancora più alta, Zaki deve essere scagionato da tutte le accuse, non abbassiamo la guardia. Ci siamo quasi”
Giulio Regeni torna ad abbracciare Patrick Zaki, in una rielaborazione dell’iconica opera della street artist Laika, sullo stesso muro in cui era apparsa la prima volta nel 2020. Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre, infatti, l’artista è tornata a Villa Ada, a Roma, nei pressi dell'ingresso dell'ambasciata d'Egitto per affiggere un nuovo poster con gli stessi protagonisti. Zaki però questa volta non indossa più la divisa da carcerato ma è sempre protetto dall'abbraccio di Giulio Regeni che gli dice: “Ci siamo quasi”, e lo studente gli chiede di stringerlo ancora. Davanti ai due, poi, viene raffigurata in giallo la parola araba "innocente".
"Patrick non è ancora formalmente libero ma è sicuramente un passo avanti importantissimo - ha dichiarato Laika - Adesso dobbiamo tenere l'attenzione ancora più alta. Zaki deve essere scagionato da tutte le accuse e tornare definitivamente libero. Non abbassiamo la guardia. Ci siamo quasi”.