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La provocazione

"Potresti essere mafioso", Toscani nega selfie a studente: "Era una battuta"

(Fotogramma)
(Fotogramma)
21 ottobre 2016 | 20.30
LETTURA: 3 minuti

di Giorgia Sodaro - "Non mi piace giustificarmi ma è stata una battuta, stavamo scherzando sul selfie, c'erano anche altri ragazzi presenti. Alla fine della lezione tutti volevano fare un selfie con me. Io ho detto non faccio selfie ma questo ragazzo insisteva e allora gli ho detto 'tu non sai neanche chi sono io, potrei essere un gangster, e io non so chi sei tu, potresti essere un mafioso". Lo dice all'Adnkronos il fotografo Oliviero Toscani, chiamato in causa da un ragazzo calabrese, che ieri sera durante la lezione dell'artista all'inaugurazione della mostra 'Razza Umana' a Vibo Valentia gli ha chiesto di fare un selfie.

Toscani ha rifiutato e oggi il ragazzo ha pubblicato su Facebook i suoi commenti indignati: "Essere calabrese non significa essere mafioso e (Toscani ndr) dovrebbe vergognarsi di questa sua idea ottusa".

"Non ci conosciamo, perché dobbiamo fare foto insieme tutti vicini con le facce sorridenti?", si chiede Toscani che poi spiega: "Io sono contrario al selfie". "I giovani si accontentano di essere fotografati vicino a qualcuno che loro pensano sia famoso e questo mi dà fastidio - aggiunge - Vogliono diventare qualcuno in questo modo? Io con i giovani non sono e non voglio essere tenero".

"Ero li' per fare una lezione sull'etica della fotografia, ma quel ragazzo non ha capito nulla - sottolinea - Ieri sera ho fatto una bellissima lezione, ho incontrato dei ragazzi d'oro, ho avuto delle reazioni generosissime e qualcuno voleva il selfie. Quel ragazzo lo voleva per forza".

"Purtroppo il localismo, il campanilismo, il regionalismo, il nazionalismo sono la rovina dell'umanità - replica Toscani - Tutto questo crea la violenza e le guerre. Non puoi toccare nulla. Se tu dici la verità ti danno del provocatore. Che devo dire, che Venezia è bella con le luci al neon e tutti quei negozi di souvenir fatti in Cina. Io ne ho piene le scatole della mentalità localista".

"Peraltro - racconta ancora il fotografo - mi è anche già capitato di aver fatto un selfie in passato e che poi qualcuno mi abbia detto 'ma con chi ti sei fatto fotografare'?".

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