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Pedofilia e pedopornografia, siti oscurati e arresti: i dati 2022

149 gli arresti legati ai casi di pedopornografia, 1.466 le persone denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori

Immagine di repertorio
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04 maggio 2023 | 13.02
LETTURA: 3 minuti

Nel 2022 sono 149 gli arresti legati ai casi di pedopornografia, 12 nei primi 3 mesi del 2023. Sono i dati diffusi dalla Polizia postale in vista della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che si celebra domani 5 maggio. Le indagini che si concludono con un arresto sono quelle che identificano persone ad alto livello di pericolosità o colte in flagranza di reato, o perché detengono grandi quantità di materiale pedopornografico o perché responsabili di abusi su bambini e ragazzi nelle loro disponibilità.

Sono 2.622 i siti contenenti immagini pedopornografiche oscurati e resi irraggiungibili agli internauti italiani. I siti contengono immagini di violenze su bambini e vengono oscurati per evitare che le immagini di abuso continuino a circolare, favorendo la commercializzazione del danno subito dalle piccole vittime e alimentando nuovi abusi sui minori.

Mentre sempre per quanto riguarda lo scorso anno sono 1.466 le persone denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori mentre sono 299 le persone denunciate già dopo i primi tre mesi del 2023. Le persone che vengono identificate come responsabili di reati legati alla pedopornografia, spiega la Polizia postale, ''sono spesso uomini, italiani, incensurati e con un’età media inferiore ai 50 anni''.

Nel 2022 sono stati 132 i minori vittime di sextortion. Un fenomeno, spiega la Polizia postale, di solito rivolto al mondo adulto, che minaccia bambini e ragazzi con curiosità sessuale e li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggere la reputazione, diffondendo sui social immagini sessuali autoprodotte. Tutto inizia con qualche scambio di battute con profili social di coetanei, si passa poi alla messaggistica, si avviano video chat e le immagini si fanno più spinte e riservate. Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue (30,50,100 euro), ultimatum e scadenze alle quali le vittime devono attenersi se non vogliono che il materiale sessuale venga diffuso online. Le vittime si sentono in trappola tra la vergogna e il terrore della diffusione delle immagini intime.

Da qualche anno si osserva una progressione nel numero dei casi in cui i minori diventano protagonisti di casi di detenzione e diffusione online di pedopornografia: nel 2022 sono stati 150 i ragazzi segnalati all’autorità giudiziaria come autori di reati gravi, erano appena 20 nel 2016. Sono i dati diffusi dalla Polizia Postale in vista della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che ricorre domani.

Sono quasi sempre maschi, sottolinea la Polizia postale, con un’età media di circa 15 anni, incuriositi dalla ricerca di materiale sessuale, incappano in circuiti informali online dove accedono ad ogni tipo di materiale illegale tra cui quello che riguarda abusi sessuali su minori, non disdegnano di condividere con altri utenti per inconsapevolezza, goliardia e superficialità.

E nei primi tre mesi del 2023 sono già 56 i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti (14-16 anni). Nel 2022 i casi di adescamento erano stati 430. Sono i dati diffusi dalla Polizia Postale in vista della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che ricorre domani.

Poco più che bambini, spiega la Polizia postale, i minori vengono agganciati da adulti pedofili su socialnetwork, su app di videogiochi, sulla messaggistica istantanea per parlare di sesso, per proporre scambi di immagini intime, per avvicinare, fino ad un incontro, le piccole vittime.

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