Il Giubileo si apre con una settimana di anticipo rispetto alla data ufficiale dell'8 dicembre: il Papa ha inaugurato oggi l'Anno Santo nel cuore dell'Africa aprendo la porta santa della cattedrale di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. (Vai allo speciale) Un gesto del tutto simbolico in un Paese dove c'è grande sofferenza e povertà. Nella cattedrale si sono radunati circa 2.500 sacerdoti. All’esterno, fa sapere una nota del Vaticano, altre migliaia di giovani seguono la messa sui maxischermi.
Prima dell'apertura, il Papa ha recitato una preghiera speciale: "Bangui diventi la capitale spirituale del mondo. In questa terra sofferente, ci sono anche tutti i Paesi del mondo che passano attraverso esperienze della croce e della guerra. Bangui diventi la capitale spirituale della preghiera, della misericordia e della pace. Tutti noi chiediamo pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore. Per tutta la Repubblica Centrafricana e per tutti i Paesi che soffrono per la guerra chiediamo la pace. Tutti insieme chiediamo amore e pace. Con questa preghiera iniziamo l'Anno santo".
La cattedrale è dedicata a Nostra Signora dell'Immacolata Concezione e risale al 1937. La sua costruzione è stata resa possibile grazie alla partecipazione fisica dei missionari e catecumeni che trasportarono i mattoni sulla testa quando il camion era in panne.
Non cadere nella tentazione della paura dell'altro. E' l'appello che papa Francesco rivolge alla classe dirigente di Bangui, nel corso del suo discorso. Il Papa parte dal concetto di unità: "Si tratta di vivere e di costruire a partire dalla meravigliosa diversità del mondo circostante, evitando la tentazione della paura dell'altro, di ciò che non ci è familiare, di ciò che non appartiene al nostro gruppo etnico, alle nostre scelte politiche o alla nostra confessione religiosa".
Il secondo punto sul quale insiste Francesco è legato alla dignità: "È proprio questo valore morale, sinonimo di onestà, di lealtà, di grazia e di onore, che caratterizza gli uomini e le donne consapevoli dei loro diritti come dei loro doveri e che li porta al rispetto reciproco. Ogni persona ha una dignità. Ho appreso con piacere che la Repubblica Centrafricana è il paese di 'Zo kwe zo', il paese in cui ogni persona è una persona. Tutto allora dev'essere fatto per tutelare la condizione e la dignità della persona umana". "Vengo nella Repubblica Centrafricana come pellegrino di pace, e mi presento come apostolo di speranza" aveva annunciato con un tweet.
Vengo nella Repubblica Centrafricana come pellegrino di pace, e mi presento come apostolo di speranza.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 29 Novembre 2015
Papa Francesco visita il campo profughi di St Sauveur a Bangui. "Siamo tutti fratelli", dice. "Saluto tutti voi e vi dico che ho letto i messaggi scritti dai bambini: 'pace', 'dignità', 'amore'. Noi dobbiamo lavorare e pregare e fare di tutto per la pace ma la pace senza amore, senza amicizia, tolleranza, perdono non è possibile. Ognuno di noi deve fare qualcosa".
"Auguro a voi e a tutti i centrafricani la pace, la grande pace tra voi. Che voi possiate vivere in pace qualsiasi sia l'etnia, la cultura, la religione, lo stato sociale. Tutti in pace perché tutti siamo fratelli. Mi piacerebbe che tutti dicessimo insieme 'siamo fratelli'".
A conclusione della messa nella cattedrale di Bangui il Papa ha fatto un gesto simbolico. Bergoglio è andato a scambiare la pace con l'imam e con il pastore evangelico.