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Papa Francesco: "Non fatevi ingannare da chi specula sulla paura"

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP
13 novembre 2016 | 11.18
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"C'è sempre chi specula sul bisogno umano di sicurezze: badate di non lasciarvi ingannare". E' l'avvertimento che Papa Francesco lancia ai fedeli durante l'Angelus, dopo aver celebrato nella basilica di San Pietro in Vaticano la messa per il Giubileo straordinario della Misericordia dedicato agli emarginati e alle persone socialmente escluse.

Il Pontefice mette in guardia: "Non farsi terrorizzare e disorientare da guerre, rivoluzioni e calamità, perché anch'esse fanno parte della realtà di questo mondo. La Storia della Chiesa - ricorda il Papa - è ricca di esempi di persone che hanno sostenuto tribolazioni e sofferenze con serenità, perché avevano la consapevolezza di essere saldamente nelle mani di Dio".

Dal Papa arriva ai cristiani l'esortazione a "camminare nella speranza, lavorare per costruire un mondo migliore, nonostante le difficoltà e gli avvenimenti tristi che segnano l'esistenza personale e collettiva. E' ciò che veramente conta ed è quanto la comunità cristiana è chiamata a fare".

"Oggi si conclude nelle diocesi di tutto il mondo il Giubileo straordinario della Misericordia, con la chiusura delle Porte Sante nelle chiese cattedrali", dice il Pontefice, che domenica prossima chiuderà la Porta Santa nella basilica vaticana.

LA CHIESA - "La lente d’ingrandimento della Chiesa punti su dimenticati ed esclusi. Dio ci liberi dal rivolgerla verso di noi; ci distolga dagli orpelli che distraggono, dagli interessi e dai privilegi, dagli attaccamenti al potere e alla gloria, dalla seduzione dello spirito del mondo", l'invocazione finale del Pontefice durante la messa precedente all'Angelus.

"Non chiudere gli occhi davanti a Dio che ci guarda e dinanzi al prossimo che ci interpella. Apriamo gli occhi a Dio, purificando la vista del cuore dalle rappresentazioni ingannevoli e paurose, dal dio della potenza e dei castighi, proiezione della superbia e del timore umani. Guardiamo con fiducia al Dio della misericordia, con la certezza che la carità non avrà mai fine", sottolinea il Pontefice nella celebrazione con quello che può sembrare anche un indiretto riferimento alle dichiarazioni di alcuni giorni fa di un teologo a Radio Maria sul terremoto come castigo divino per le politiche sbagliate degli uomini, in quel caso specifico per la legge sulle unioni civili.

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