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Omicidio Tramontano, mamma Impagnatiello: "Volevo morire io, ho perso nipote e figlio"

È uno dei passaggi della testimonianza, tra le lacrime e coperta da un paravento, di Sabrina Paulis

Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello - (Fotogramma)
Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello - (Fotogramma)
07 marzo 2024 | 17.34
LETTURA: 2 minuti

“Volevo morire io…ho perso mio nipote Thiago e anche mio figlio Alessandro io non ce l’ho più”. È uno dei passaggi della testimonianza, tra le lacrime e coperta da un paravento, di Sabrina Paulis, mamma di Alessandro Impagnatiello, a processo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese.

“Non ho mai pensato male di mio figlio, era stressato, preoccupato per l’arrivo del figlio, era stanco, ma pensavo passerà”, ha concluso la testimone.

Fratello Impagnatiello: "Gli ho creduto, nel box forte odore di bruciato"

“Quando cercavamo Giulia ci siamo mossi nel modo migliore possibile, Alessandro era collaborativo, non nascondeva niente anche ai carabinieri, fino a quel momento ho creduto all’innocenza di mio fratello. Il suo atteggiamento non sollevava dubbi. Qualsiasi informazione utile la giravamo subito ai carabinieri”. È uno dei passaggi della testimonianza di Omar Impagnatiello, fratello di Alessandro. Tre i particolari sospetti: Impagnatiello non dice ai carabinieri, ai quali denuncia la scomparsa, di avere un garage “anzi scrive un messaggio alla madre: ‘non dire niente del garage. Il mio ragionamento - spiega il fratello - era che potevano esserci delle piantine di marijuana”. Sospetto anche il “forte odore di benzina” dal bagagliaio dell’auto dell’imputato, poi il lunedì, due giorni dopo l’omicidio, “mi disse che doveva sistemare il garage e non ha voluto che andassi con lui, è passata mezz’ora e sono sceso. Vidi lui che spazzava il pavimento, lui era molto sudato, a oggi dico agitato” spiega. “Ho notato la classica polvere di un pavimento di un garage ma ho anche notato l’odore di bruciato, un odore intenso, forte, particolare. Lui disse che una lampada aveva bruciato della plastica”.

In aula, coperto da un paravento, ricostruisce il rapporto di confidenza con la 29enne - “mi parlava di sé, nel momento del bisogno sapeva che c’ero” - e la confidenza dell’ex barman di aver avuto “una piccola relazione con un’altra ragazza, uno sbandamento. Da fratello maggiore gli ho tirato le orecchie e qualche giorno dopo mi disse che la cosa era chiusa e amava Giulia”. Ricorda le ore precedenti il delitto quando riceve una telefonata di Giulia: “Era molto agitata perché era venuta a conoscenza della relazione di mio fratello, era arrabbiatissima, mi mandò un video e delle foto mandate dall’altra ragazza. Giulia a quel punto voleva lasciarlo”.

Ma svela anche che a fine dicembre del 2022 Giulia “aveva deciso di abortire a inizio gennaio, ma mio fratello alla fine l’ha fermata. Non mi ricordo esattamente come glielo ha impedito”. L’omicidio di Giulia e l’arresto “ci ha cambiato la vita, l’ha cambiata a tutti. Eravamo migliori amici, ho imparato con lui cosa vuol dire essere fratelli” conclude.

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