"Con il nuovo Dpcm dobbiamo continuare con misure chiare e rigorose. Bisogna limitare gli spostamenti e ridurre i contatti. Le prossime festività vanno affrontate con estrema serietà se non vogliamo nuove, pesanti chiusure tra gennaio e febbraio". Roberto Speranza, ministro della Salute, illustra al Senato il nuovo Dpcm che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si appresta a firmare. Fari puntati sullo stop agli spostamenti tra regioni e, a Natale e Capodanno, tra comuni.
"Senza limitazioni sostanziali dei movimenti, un cambio sostanziale delle abitudine e un rigoroso rispetto delle regole di sicurezza, la convivenza con il virus fino al vaccino è destinata al fallimento. Ecco perché con il prossimo Dpcm dobbiamo continuare con misure chiare e rigorose", dice Speranza.
Speranza: "Fiducioso che a breve Rt sotto 1"
"Gli orientamenti del governo possono essere riassunti in due scelte di fondo. La prima: riconfermare il modello delle classificazione delle regioni per scenario e indice di rischio. Il sistema delle tre zone ha dato risultati soddisfacenti. L’impianto di fondo è corretto e sta funzionando, ci consente di agire rapidamente e in modo proporzionale al variare delle condizioni epidemiologiche. Seconda scelta: per affrontare Natale e Capodanno le limitazioni dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento europeo che il nostro paese ha promosso nelle ultime settimane", aggiunge.
"E’ necessario limitare il più possibile i contatti tra le persone: per questo vanno disincentivati spostamenti internazionali, vanno limitati gli spostamenti tra le regioni e nei più importanti giorni di festa -il 25, il 26, il primo gennaio- vanno limitati anche gli spostamenti tra i comuni", dice evidenziando le caratteristiche del Dpcm.
Speranza ha poi illustrato il provvedimento anche alla Camera, che con 276 voti favorevoli, 219 contrari e 5 astensioni ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro. Via libera anche alla parte della risoluzione presentata dal centrodestra, relativa ai vaccini, su cui il governo ha espresso parere favorevole.