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Morte Michele Merlo, per Nas "sintomi trattati con superficialità, cure compromesse"

Sul Corriere del Veneto l'informativa dei carabinieri: "Evidenti responsabilità"

Fotogramma /Ipa
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16 febbraio 2022 | 11.58
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Morte di Michele Merlo, secondo il Corriere del Veneto sarebbero due i medici nel mirino dei Nas per le indagini sul decesso del cantante ed ex concorrente di Amici e X Factor. Si tratterebbe del medico di base del giovane e di un medico della Continuità assistenziale di Vergato, in Emilia. Per la morte di Merlo, scomparso a 28 anni il 6 giugno scorso a Bologna a causa di una leucemia fulminante, al momento è però indagato il solo medico di base. Secondo quanto riporta il Corriere del Veneto, per i Nas emergerebbero "evidenti responsabilità" dei due medici, perché "trattando con superficialità i sintomi suggestivi di leucemia, ne ritardavano la diagnosi compromettendo l’esito delle cure".

In particolare, in un'informativa dei carabinieri del 17 giugno scorso - riporta ancora il Corriere del Veneto -, si legge che uno dei due medici avrebbe valutato il grande ematoma comparso sul corpo del giovane "senza approfondire ulteriormente con le necessarie indagini diagnostiche", trattandolo quindi "come un semplice strappo muscolare, senza tener conto che il giovane deambulava senza alcun problema nonostante la vastità dell’ematoma doveva far supporre uno strappo particolarmente doloroso". Ma i vertici della struttura sanitaria veneta Azienda Zero hanno sollevato il medico dalla responsabilità, negando ci sia stata negligenza da parte del dottore "soprattutto in considerazione che il sig. Merlo non si è presentato al controllo suggerito".

L'altro medico, invece e secondo quanto riportato ancora dal quotidiano, avrebbe diagnosticato una tonsillite nel corso di un altro controllo, ma "l’ispezione del cavo orale e l’auscultazione avrebbero dovuto far notare la condizione generale di Michele, che in quella data era sicuramente già grave".

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