Decine di migliaia di persone, 100mila secondo gli organizzatori. La partecipazione alla manifestazione di Milano a favore dell’accoglienza e della solidarietà ai migranti, sul modello della marcia di Barcellona, supera le aspettative degli stessi organizzatori. Un lungo corteo che da Porta Venezia è arrivato fino al Parco Sempione, in piazza del Cannone, con migliaia di persone in una marcia colorata e festante, con musiche e balli, adulti e bambini, milanesi e persone da ogni angolo del mondo che in Italia sono arrivate da anni o solo da pochi giorni.
Proposta dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, e dalle associazioni del terzo settore, il corteo ha visto la presenza di gente comune, associazioni culturali, personalità politiche e centri sociali. In testa hanno marciato Emma Bonino, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, con la madre, e il presidente del Senato, Pietro Grasso, davanti allo striscione con la scritta 'Insieme senza muri'. Nella folla anche Pierlugi Bersani, Massimo D'Alema, il radicale Marco Cappato con un banchetto per raccogliere le firme contro la legge Bossi-Fini.
Fra i mille striscioni ('Nessuno è illegale', 'Milano democratica, sicura e accogliente') anche un piccolo gommone, a rappresentare quelli usati dai migranti per attraversare il Mediterraneo e una ventina di bambini di tutte le etnie hanno retto insieme un grosso telo con i colori dell'arcobaleno. E poi i profughi ospiti del centro di via Corelli, quelli della caserma Montello, i bambini delle scuole elementari e quelli del ‘Coro dei leoni’, che canta in venti lingue diverse, le comunità straniere con i vestiti tradizionali, le musiche, le danze. A marciare anche gli 80 sindaci dell’area metropolitana di Milano, tutti in fascia tricolore, che hanno firmato con il ministro dell’Interno, Marco Minniti, il protocollo per l’accoglienza diffusa, e il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.
Durante la manifestazione il sindaco di Milano Sala è stato oggetto di una breve contestazione da parte di una decina di persone dei centri sociali, che hanno urlato 'Vergogna' e hanno esposto lo striscione 'Pd la destra peggiore'. A proteggere il sindaco il servizio d'ordine del Pd e un cordone di migranti del centro di via Corelli. "Meglio le contestazioni che annullare la manifestazione, come qualcuno ha chiesto", ha detto Sala. A chiedere l'annullamento della marcia, ieri dopo l'accoltellamento in Stazione Centrale in cui sono rimasti feriti due militari e un agente di polizia, erano stati Roberto Maroni e Matteo Slavini. "C'è tantissima gente, come si fa a pretendere che tutti la vedano allo stesso modo? Sono contento, vivo in una grande città con tante contraddizioni. Io però sono qui per testimoniare da sindaco di Milano e da cittadino il senso di questa mia presenza", ha aggiunto.
Dal palco in piazza del Cannone il presidente del Senato Grasso ha detto che "integrare gli stranieri che hanno diritto a vivere nel nostro Paese non è un regalo, non è una manifestazione di generosità, serve a rendere il Paese più forte. Chi è escluso dalla vita comune, chi non esercita i diritti di cittadinanza, chi è rinchiuso nelle periferie esistenziali delle nostre città è più debole, e quindi più vulnerabile al radicalismo ideologico e all'illegalità".
Ed Emma Bonino ha sottolineato che "Milano oggi esprime il futuro del Paese. Più integrazione e più legalità danno più sicurezza", ha continuato l'esponente dei radicali, che ha chiesto il superamento della legge Bossi-Fini. Inoltre "dobbiamo imparare a rimanere umani. Di queste persone ne abbiamo bisogno, lavorano nelle nostre case, nei nostri campi, nelle nostre imprese e vanno a scuola con nostri bambini".