Identificati gli assalitori, Procura aprirà fascicolo. De Corato: "Risultato della vergognosa campagna di odio che il Pd sta portando avanti contro il centrodestra"
E' la Digos a occuparsi del danneggiamento al gazebo di Fratelli d'Italia vandalizzato oggi a Milano in viale Papiniano mentre alcuni esponenti del partito stavano facendo propaganda elettorale. Identificati dagli uomini della Digos i ragazzi che hanno assaltato il gazebo: "Qualcuno è già noto" del gruppo di otto-dieci entrati in azione stamane e tutti "appartengono all'area anarchica" fa sapere una fonte all'Adnkronos. Il numero del gruppo non è stato ancora fornito, saranno deferiti per il danneggiamento del banchetto allestito in strada.
La procura di Milano aprirà un fascicolo sul caso. Lo apprende l'Adnkronos da fonti giudiziarie. Il reato ipotizzato a carico del gruppo entrato in azione riguarda l'articolo 294 del codice penale ossia 'Attentati contro i diritti politici del cittadino' che punisce "Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l'esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni". Il fascicolo sarà affidato alla Sezione antiterrorismo guidata dal pm Alberto Nobili.
“L’aggressione di questa mattina ad un banchetto elettorale di Fratelli d’Italia in via Papiniano, a Milano, è il risultato della vergognosa campagna di odio che il Pd sta portando avanti contro il centrodestra, e in particolare Fratelli d’Italia” commenta il consigliere regionale Riccardo De Corato, ex assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia e candidato alla Camera dei Deputati.
“Perfino il primo cittadino, Sala, ieri ha richiamato i suoi sugli slogan antifascisti – continua De Corato – ma il sindaco, anziché esprimere un’ipocrita e penosa solidarietà, dovrebbe denunciare gli aggressori, cioè i no global, gli stessi che occupano abusivamente gli stabili della città, comunali e non, e che, lo scorso Ferragosto, banchettavano allegramente, e indisturbatamente, sotto alle finestre di Palazzo Marino, in piazza della Scala, in una delle loro feste probabilmente illegali”.
“L’episodio di stamattina fa parte di quello che il primo cittadino, orgogliosamente, chiama ‘modello Milano'” conclude De Corato.