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Milano, al corteo pro Palestina le foto di Sinwar. Applausi ai "ragazzi di Amsterdam"

Slogan a favore degli aggressori dei tifosi israeliani nella capitale olandese. Tra i manifestanti molte immagini del leader di Hamas ucciso, considerato la mente degli attacchi del 7 ottobre

Yahya Sinwar, la mente dietro gli attacchi del 7 ottobre. Foto Adnkronos
Yahya Sinwar, la mente dietro gli attacchi del 7 ottobre. Foto Adnkronos
09 novembre 2024 | 16.05
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A Milano il corteo a sostegno della Palestina, caratterizzato da canti e slogan contro Israele, definito "Stato terrorista", e da incitamenti all'Intifada, come "un sasso qua, un sasso là, un sasso per la libertà". Tra i manifestanti, alcuni espongono fotografie di Yahya Sinwar, la mente dietro gli attacchi del 7 ottobre.

L'applauso ai "ragazzi di Amsterdam"

Dal megafono del corteo pro-Pal a Milano arriva la giustificazione del pogrom contro i tifosi israeliani aggrediti ad Amsterdam. "Un applauso ai ragazzi di Amsterdam, che hanno dato una lezione" urlano. "Il vittimismo è una caratteristica del movimento sionista". "In questi giorni abbiamo visto come i nostri fratelli ad Amsterdam, in Olanda, hanno agito contro il sionismo. Questa è la solidarietà. Anche noi in Italia non possiamo rimanere solo a fare le piazze di solidarietà, dobbiamo agire nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nelle manifestazioni, in ogni spazio. Bisogna agire ora, non domani". Dal pubblico sono arrivati applausi e qualche fischio. Non è mancato neanche, sempre dal megafono, un attacco alla stampa: "Giornalisti vigliacchi".

Bertinotti: "Atteggiamenti antisemiti a corteo Milano ingiustificabili"

"Gli atteggiamenti di antisemitismo e di sopraffazione non si giustificano minimamente". Lo sottolinea all'Adnkronos l'ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti. "Non è che siccome c'è questa tragedia immane dell'aggressione di Netanyahu a Gaza e altrove, a seguito dell'attentato terroristico del 7 ottobre, perciò allora si può giustificare l'antisemitismo: queste spirali sono sempre devastanti, due colpe non fanno una ragione", evidenzia l'ex segretario di Rifondazione comunista che aggiunge: "Non basta neanche condannare, bisogna lavorare a bonificare questa società dalla violenza che oggi è una cosa che soverchia anche il contrasto politico e sociale: è come se si fosse autonomizzata, ma va contrastata". Ci stiamo riuscendo? "Siamo lontani dal farlo - sottolinea Bertinotti - basta vedere il linguaggio della politica".

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