Nella governance aziendale Menarini, "ci siamo aperti a un mondo più internazionale, designando un anno e mezzo fa come presidente del Cda un grande personaggio come Eric Cornut, che viene dal mondo delle multinazionali, e nominando pochi giorni fa come nostro amministratore delegato Elcin Barker Ergun. Due personalità del mondo farmaceutico che arricchiscono di punti di vista più internazionali l'azienda, che però si fonda su un Dna italiano, che ha già dimostrato di essere vincente". Lo ha ricordato Lucia Aleotti, membro del board e azionista di Menarini, ieri a Firenze a margine della presentazione del nuovo volume d'arte edito per iniziativa dell'azienda, dedicato a Beato Angelico.
"Anche se noi siamo un'azienda ormai internazionale presente in più di 136 paesi - ha aggiunto - il nostro territorio è quello che ci tiene costantemente collegati alla vita reale, quello che ci fa capire la vita delle persone e le necessità. Siamo fortunati ad essere un’azienda fiorentina e quindi immersa in una bellezza infinita artistica, la culla del rinascimento italiano e mondiale". Per la Aleotti, "organizzare eventi come questo fa parte del nostro Dna. Il Dna non si cambia: valorizzare la bellezza meravigliosa che abbiamo intorno".
Il 2019 di Menarini "sta andando abbastanza bene, con una piccola crescita rispetto allo scorso anno: un risultato estremamente soddisfacente dal momento che anche quest’anno, come lo scorso anno, abbiamo avuto la scadenza di brevetto di un prodotto abbastanza importante. Questo fisiologicamente porta a una diminuzione di fatturato, però la nostra crescita a livello internazionale sta più che compensando questi aspetti negativi", ha concluso.