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Papa: Brosio, Francesco non lasci sola Medjugorje

Il giornalista: "Secondo le mie fonti le conclusioni di Ruini sono positive"

Medjugorje (Infophoto) - INFOPHOTO
Medjugorje (Infophoto) - INFOPHOTO
08 giugno 2015 | 15.45
LETTURA: 3 minuti

"Il Papa non lasci sola Medjugorje, la protegga, so che ce l'ha nel cuore". E' l'appello di Paolo Brosio, giornalista e da tempo devoto alla Madonna di Medjugorie, in attesa del pronunciamento finale del Vaticano sulle apparizioni mariane che dal 1981 si verificherebbero a sei veggenti nella Bosnia Erzegovina. Una decisione che - come assicurato da papa Francesco di ritorno da Sarajevo - arriverà a breve. "Io non mi fido della Congregazione per la dottrina della fede, mi fido invece dei lavori svolti dal cardinal Ruini - sottolinea Brosio all'Adnkronos - Sono certo che entro la fine del mese si arriverà a una definizione".

Brosio azzarda l'ipotesi "che Medjugorje verrà riconosciuta come luogo di culto e di preghiera indipendentemente dalla veridicità della apparizioni e della vita dei veggenti". D'altronde, sostiene il giornalista, "il luogo è stato scelto da Dio come luogo santo e lo si vede dai frutti". Circa 1.800.000 persone, il 60% italiani, ogni anno si recano a Medjugorje.

"Ruini per tre anni e mezzo ha lavorato sul caso Medjugorje, consegnando le carte nel gennaio 2014 - ricorda Brosio -. Le sue conclusioni - ho le mie fonti - sono positive. Mi domando perché la Congregazione per la dottrina della fede non legge le sue carte? In 18 mesi il cardinale Müller non ha fatto nulla, da lui nessuna decisione, si è solo limitato a bloccare i gruppi di preghiera ispirati a Medjugorje, in periodo di crisi spirituale".

Il giornalista si riferisce all'ultimo caso a Sestola, uno dei tanti. "La Congregazione per la dottrina della fede - dice Brosio - ha impedito un incontro di preghiera a Sestola con la veggente di Medjugorje: il 20 giugno, 5.000 persone sarebbero dovute andare all'incontro, autorizzato già da due anni, ma una lettera del prefetto della Congregazione, il cardinale Müller, ha bloccato tutto impedendo alla gente di pregare. Da un cardinale ti aspetti il contrario". Quindi, aggiunge il giornalista, "fino a che non si prenderanno decisioni su Medjugorje, sanando le spaccature interne alla Chiesa e arrivando a una linea comune, vivremo questa assurda situazione".

L'auspicio di Brosio è che una volta che Medjugorje sia riconosciuto come luogo di culto dal Vaticano "venga poi affidato ai francescani minori. Mi auguro anche - conclude il giornalista - che la sua giurisdizione non dipenda più dal vescovo della diocesi di Mostar perché lui è stato sempre contro Medjugorje".

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