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Massoneria e Covid: Grande Oriente e Gran Loggia, "avanti con vaccini e green pass"

Interviste ai gran maestri Stefano Bisi e Luciano Romoli

Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente d'Italia - (Fotogramma)
Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente d'Italia - (Fotogramma)
09 settembre 2021 | 18.37
LETTURA: 3 minuti

Avanti con i vaccini e con l'obbligo di green pass. E' questa la posizione, sulla lotta al Covid, che accomuna la massoneria italiana, dal Grande Oriente alla Gran Loggia d'Italia.

"Si entra in loggia solo con il green pass, che noi abbiamo stabilito come obbligatorio; la stessa prescrizione varrà ovviamente per l'evento che terremo nei giorni 1 e 2 ottobre al PalaCongressi di Rimini per il tradizionale raduno annuale della gran loggia, cui parteciperanno circa 2.500 persone". E' quanto riferisce all'AdnKronos il gran maestro Stefano Bisi alla guida del Grande Oriente d'Italia, l'organizzazione della massoneria più rappresentativa.

"Per cui - spiega ancora Bisi - da noi si entra solo se si è vaccinati, o con il tampone nelle 48 ore precedenti o se si è guariti dal Covid. E per entrare si dovranno superare tre passaggi per tre controlli: fuori dalla sede per mostrare il green pass con il documento di identità personale, all'ingresso per la misurazione della temperatura corporea, al varco con la lettura ottica del QrCode specifico per l'evento. E l'intero staff addetto all'organizzazione e all'accoglienza degli accreditati è vaccinato con doppia dose".

Evento che avrà per titolo 'Fratelli in viaggio per riveder le stelle', preceduto dalle celebrazioni del 20 settembre, ricorrenza della breccia di Porta Pia con la presa di Roma e la fine dello Stato Pontificio, il cui manifesto recita 'Libertà è responsabilità', dove "la parola da sottolineare è il verbo, perché la libertà presuppone appunto che sia affiancata dalla responsabilità. Anche in questa epoca contrassegnata dalla pandemia per il Covid: io sono vaccinato e come me lo è la gran parte dei miei fratelli massonici", sottolinea il gran maestro del Grande Oriente.

"Il vaccino è l'unica arma che possa riuscire, se non a debellare, quanto meno a contenere il Covid e la diffusione di eventuali e successive varianti del virus: non vedo altre strade percorribili, almeno al momento, per poter tornare a quella che ora possiamo definire come vita normale". E' quanto afferma all'Adnkronos Luciano Romoli gran maestro venerabile della Gran Loggia d'Italia.

"La Gran Loggia si muove nel perimetro della norma, che tutti noi presumiamo nasca da considerazioni di carattere medico e scientifico. Tutte le nostre riunioni e cerimonie vengono fatte con obbligo di green pass o di tampone e nel pieno e convinto rispetto di ogni prescrizione", tiene a sottolineare Romoli, ricordando che le attività delle logge massoniche "rientrano in quelle dei centri culturali".

Con l'equinozio di autunno del 18 settembre, inizieranno contemporaneamente le cerimonie ufficiali in ambito regionale della Gran Loggia, "che terremo nel totale rispetto di tutte le leggi e anche dei consigli dei bravi medici. E fra i nostri affiliati - riferisce il gran maestro venerabile - prevalgono di gran lunga i vaccinati, nella convinzione che più ci si vaccina più si restringe l'area di rischio".

(di Enzo Bonaiuto)

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