Continuano le ricerche storiche e dagli archivi spuntano fuori nuovi documenti che confermano ulteriormente le violenze compiute dai soldati coloniali francesi contro la popolazione civile italiana, riferisce l'Anvm
"Continuano le ricerche storiche e dagli archivi spuntano fuori nuovi documenti che confermano ulteriormente le violenze compiute dai soldati coloniali francesi contro la popolazione civile italiana. Il presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, negli incartamenti conservati all’Archivio Centrale dello Stato ha trovato un rapporto dei Carabinieri di Montefiascone (Viterbo) datato 24 giugno 1944 e firmato dal maresciallo maggiore Giovanni Deledda". Lo riferisce l'Anvm, associazione nazionale vittime delle marocchinate.
"In questa lettera il sottufficiale della benemerita relaziona al comandante del Governo Militare Alleato di Montefiascone, sul comportamento delle Truppe Francesi riguardo ai cittadini montefiasconesi. - continua l'associazione - Le truppe coloniali francesi, composte da marocchini, algerini, tunisini e senegalesi, occupano la città l’11 giugno 1944 e si danno immediatamente alle razzie di vino, depredando 150 cantine, suini, ovini e pollame. Inoltre, saccheggiano le abitazioni asportando di tutto e distruggendo quello che non riescono a razziare. Nonostante le continue segnalazioni, la Polizia Militare Francese non interviene".
"I coloniali francesi si macchiano di diversi delitti e uccidono Giuseppe Angeli, Abele Mezzetti, il diciottenne Luigi Carloni, Ada Andreini e il figlio di 5 anni Ivano Pelecca. Tre civili sono percossi gravemente. - prosegue l'associaizone - Oltre a furti e ruberie, i magrebini si gettano sulle donne per violentarle. Non sono risparmiati nemmeno i giovanissimi. I carabinieri segnalano lo stupro di due donne e anche di un bambino di sette anni".
“In merito alle violenze contro le donne – precisa il Maresciallo – è da tenere presente che molte denunce ufficiali ad autorità non vengono fatte per motivi di onore e per evitare scandali.”
“Ringrazio Emiliano Ciotti per aver portato alla luce questo importantissimo documento – dichiara il giornalista tarquiniese Silvano Olmi – il rapporto dei carabinieri conferma quanto ho scritto nel mio libro 'Non solo la Ciociara'. Montefiascone è una città martire – prosegue Olmi – la più colpita in provincia di Viterbo dalle violenze dei coloniali francesi, che in tutta la Tuscia si macchiarono di oltre 70 stupri. Penso sia ora che l’amministrazione comunale chieda la concessione della medaglia d’oro al merito civile, perché gli abitanti di Montefiascone hanno patito pene indicibili durante l’occupazione delle truppe coloniali francesi. Queste ultime, oltre a macchiarsi di turpi reati, il 21 giugno 1944 bruciarono anche la biblioteca comunale, con gravissimo danno per la cultura cittadina”.