Domani riceverà l'incarico per cercare una 'corrispondenza' genetica tra i resti senza nome e un oggetto appartenuto a un disperso. Nel caso di 'match' si avrebbe la prova scientifica della morte di chi manca all'appello dopo la valanga
Domani il Ris di Parma acquisirà "i prelievi" di quanto recuperato sulla Marmolada per compararli con il Dna delle persone scomparse. Una finalità esclusivamente "identificativa" una sorta di pietas umana per le famiglie che da domenica 3 luglio sperano che i propri cari non siano stati travolti da una valanga di ghiaccio e rocce che si è staccata dalla cima della Marmolada.
Un'analisi spiega all'Adnkronos il colonnello Giampietro Lago, al comando dei Ris di Parma, "che ha priorità assoluta: i tempi saranno contenuti in alcuni giorni, salvo imprevisti". C'è ancora una vittima da identificare (sei quelle che hanno un nome), mentre il numero dei dispersi è fermo a cinque.
"C'è una doppia acquisizione da fare: quella dei campioni biologici dai resti recuperati sulla Marmolada, quindi l'acquisizione dei campioni da un oggetto appartenuto al disperso come uno spazzolino da denti oppure prelevato da un familiare diretto, ossia un genitore o un figlio. Una volta raccolti questi duplici campioni verranno analizzati a Parma", spiega il colonnello Lago che cercherà di trovare una 'corrispondenza' genetica tra i resti senza nome e un oggetto che rimanda necessariamente a un disperso. Nel caso di 'match' si avrebbe la prova scientifica del decesso. L'incarico ufficiale sarà conferito domani dalla procura di Trento ai Ris di Parma.