"Imane Fadil è la donna che non sapeva nulla". Lo afferma, in un'intervista al 'Giornale', il deputato Vittorio Sgarbi, che frequentava Arcore, in merito alla figura della giovane marocchina morta a Milano lo scorso 1 marzo forse per avvelenamento. "Io non so nulla di questa tragedia ma di una cosa sono sicuro - sottolinea - Io ad Arcore l’ho incontrata in occasione delle famose cene del bunga bunga". "Può benissimo essere che Silvio - prosegue - non abbia memoria. Lei a queste cene è venuta qualche volta, ho letto otto volte, ma era una comparsa, una presenza laterale". Secondo Sgarbi "è difficile parlare di chi non c’è più, ma la verità è che questa modella si era fatta un film da sola, in assenza di fatti concreti".
"Non saranno state cene eleganti, ma di cene si trattava - osserva Sgarbi - Io e lui eravamo gli unici maschi. Sempre e solo io e lui. Sempre". Le ragazze? "Io ne portavo dieci, le sue erano una ventina", prosegue Sgarbi secondo il quale però non succedeva "niente di quello che hanno scritto i giornali, ricamando di fantasia".
Dopo le cene Sgarbi racconta che Silvio Berlusconi raccontava "barzellette" poi intonava "le sue canzoni preferite" poi si scendeva nella saletta sotterranea: "Io e lui parlavamo dei fatti nostri, le ragazze ballonzolavano la lap dance. Grossomodo dall’una, una e mezzo fino alle due, due e mezzo. Poi tutti a dormire: se qualcuna è andata a letto con lui, sono fatti loro. Non mi riguarda, ma tutta la costruzione sul bunga bunga, i balli discinti, i toccamenti, le avance, le allusioni anche pesanti, è tutta fantasia".