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Lucano: "Problemi Riace iniziati con Minniti"

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01 dicembre 2018 | 17.40
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"I problemi per Riace e per l'Italia, per quello che riguarda il tema dell'accoglienza e dell'immigrazione, iniziano proprio con Minniti, con quel governo che non ha fatto altro che aprire la strada a questa onda del fascismo, che sull'immigrazione costruisce il proprio consenso elettorale e apre la strada a questa società della barbarie". Così, oggi a Firenze a margine di un incontro, il sindaco di Riace Domenico 'Mimmo' Lucano ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano che effetto gli avesse fatto sentire l'elogio dell'ex ministro dell'Interno e attuale candidato alla segreteria del Pd al modello di accoglienza che proprio Lucano aveva sperimentato nel piccolo comune calabrese.
"L'elogio di Minniti - ha aggiunto Lucano - non per essere vendicativo, adesso mi lascia senza parole perché probabilmente gli accordi con i lager libici sono iniziati da quel governo".

Lucano non fa sconti nemmeno al governo e al dl Salvini: "Non è un decreto sicurezza - spiega commentando il dl da poco approvato - ma, viste le misure per l'immigrazione, dovrebbero chiamarlo decreto insicurezza. Pensate a quello che è già successo a Crotone dove 26 persone, tra le quali anche bambini, e uno di soli 5 mesi, sono state messe per la strada perché titolari di permesso con protezione umanitaria. Secondo questo decreto quelli che hanno la protezione umanitaria non possono usufruire dell'accoglienza organizzata. Questo è un decreto insicurezza che genererà dei disordini e problemi anche di ordine pubblico in una terra come la nostra che da questo punto di vista ha già i suoi problemi".
"Non mi aspettavo niente di diverso - continua - da un governo che sulla propaganda contro gli immigrati ha creato le sue fortune elettorali e sono imperterriti a continuare. La cosa che lascia senza parole è che l'altra organizzazione politica che si proponeva come il governo del cambiamento è succube di quello che sembra avere la voce più autorevole sin dall'insediamento di questo esecutivo".

"Da quando non posso più tornare a Riace - ha continuato il sindaco - ho tante occasioni per andare in giro per l'Italia e questo mi permette di fare una narrazione diversa della Calabria che è conosciuta per altri motivi. Una terra ultima per tante graduatorie ma non per la sensibilità e l'accoglienza ai rifugiati. E questo è strano perché la Calabria è una terra di partenza. In un'epoca in cui prevalgono gli egoismi e la società delle barbarie, essere stati normali, come dovrebbe esserlo qualunque essere umano quando ha a che fare con persone che chiedono di essere aiutate, è diventato - ha concluso - un fatto straordinario".

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