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L'ombra del serial killer sulla morte di Fortuna, a Napoli i funerali della bimba caduta dal balcone

Un anno fa nello stesso isolato morì un bambino di 3 anni, anche lui caduto nel vuoto da un balcone. A entrambi i bambini mancava una scarpetta. Appello durante le esequie: "Chiunque sapesse qualcosa parli"

 - INFOPHOTO
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05 luglio 2014 | 15.41
LETTURA: 3 minuti

Si sono svolti questa mattina i funerali di Fortuna Loffredo, la bambina di 6 anni del Parco Verde di Caivano (Napoli) morta il 24 giugno dopo essere precipitata nel vuoto. Quello che sembrava inizialmente un tragico incidente potrebbe essere però collegato a un'altra morte considerata accidentale: circa un anno fa, nello stesso isolato, morì Antonio Giglio, 3 anni, anch'egli caduto nel vuoto da un balcone.

I magistrati della Procura di Napoli Nord che indagano sulla morte di Fortuna, secondo quanto appreso, starebbero prendendo in considerazione anche un macabro particolare: entrambi i bambini sono stati trovati con una sola scarpetta ai piedi. Si indaga quindi sulla possibilità che le due morti abbiano la stessa 'matrice'.

Da qui l'appello dei legali incaricati dai nonni di Fortuna, Angelo e Sergio Pisani: "Chiunque sappia qualcosa ha il dovere morale, prima che giuridico, di parlare, anche per evitare in futuro tragedie del genere". Lo stesso appello è stato lanciato da don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde, nell'omelia pronunciata nel corso dei funerali: "Ho invitato chi ha visto qualcosa a parlare - spiega all'Adnkronos - ma ho invitato anche chi non sa a tacere, per non dire cose che possono far male a qualcuno. Noi preghiamo perché si sia trattato solo di un terribile incidente".

Diverse persone, nel corso della cerimonia funebre, sono stati colti da malore; una di queste è stata anche soccorsa da un'ambulanza. Era presente anche il padre della piccola, accompagnato dalle guardie penitenziarie perché agli arresti in carcere. I legali Angelo e Sergio Pisani intanto si appellano alla magistratura "perché si accerti con ogni mezzo a disposizione, come per il caso di Yara Gambirasio, la dinamica di quanto accaduto per far luce su quanto accaduto".

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