E' crollato dopo un lungo interrogatorio nella tarda serata di ieri, Paolo Cugno, il giovane accusato di avere ucciso a coltellate e poi gettato in un pozzo artesiano il cadavere di Laura Petrolito, 20 anni, la ragazza di Canicattini Bagni, piccolo centro del siracusano. Il giovane, che è anche il padre del bimbo di 8 mesi, avuto dalla vittima, ha confessato l'omicidio nella caserma dei carabinieri, indicando anche il luogo in cui aveva gettato il coltello usato per il delitto. L'uomo è stato trasferito in carcere.
Secondo gli investigatori che coordinano l'inchiesta, sarebbe stata la gelosia il movente dell'omicidio. Il giovane ha confessato di avere ucciso Laura al culmine di una lite, e di avere poi gettato il corpo nel pozzo. "Sembra che l'uomo abbia agito per gelosia", nell'ambito di un "rapporto di coppia travagliato contrassegnato da un rapporto fatto di numerosi litigi", spiega ai giornalisti il Procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano. L'interrogatorio è durato quasi dieci ore.
"La confessione non è stata immediata - dice ancora Giordano - ci sono state delle aperture progressive e poi delle tecniche di convincimento, assolutamente legittime. Non abbiamo fatto pressioni o condizionamenti, come accade spesso in questi casi la nostra esperienza ci insegna che la confessione va di pari passo con la presa di coscienza del soggetto. Perché prima c'è un momento di freddezza e di emozione, quando ci si rende conto di quello che si è fatto, allora la cosa più conveniente è la collaborazione".
L'autopsia sul cadavere verrà eseguita domani mattina. Secondo il medico legale Francesco Coco, che ha eseguito la prima ispezione cadaverica, Paolo Cugno avrebbe inferto alla compagna "almeno 6 coltellate", al collo e al petto, e avrebbe poi cercato di nascondere il corpo. "Il giovane ha tentato di nascondere il corpo della ragazza e di farne perdere le tracce - dice il Comandante provinciale dei Carabinieri di Siracusa, il colonnello Luigi Grasso - ma il corpo è rimasto incastrato e questo ha reso più facile il ritrovamento della ragazza".
A lanciare l'allarme sulla sparizione della ragazza, che aveva anche un altro figlio di 3 anni e mezzo avuto da una precedente relazione, sono stati i familiari della donna, "a partire dal padre - dice ancora l'ufficiale dei Carabinieri - e poi gli altri familiari" nella tarda serata di sabato, quando sono iniziate le ricerche di forze dell'ordine e volontari. Ieri la macabra scoperta. E nella notte la confessione del giovane.