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La storia di Marius ed Edy

(Afp) - AFP
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15 agosto 2018 | 13.40
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"Marius è arrivato in Italia quando aveva 2 o 3 anni. Ieri ho capito quello che gli era accaduto, da un conoscente che si trovava lì quando è stato estratto dalle macerie". Lo dice uno degli amici di Marius Djerri, operaio di 28 anni, una delle vittime della tragedia di Ponte Morandi a Genova. Marius viaggiava in auto con un amico, Edy Bokrina di 22 anni, ieri mattina da Sestri Ponente verso Rapallo: al momento del crollo si trovavano sul viadotto. Per nessuno dei due c'è stato nulla da fare. I loro corpi sono tra i primi ad essere stati estratti. Gli amici e i colleghi di Marius e Edy si sono raccolti questa mattina fuori dalla camera ardente dell'ospedale San Martino di Genova, presenti all'arrivo del premier Giuseppe Conte che ha fatto visita ai parenti delle vittime.

"Edy era già sposato. Oggi era il terzo anniversario del suo matrimonio. Io da ieri non ho più parole", dice una coppia di amici uscendo dall'obitorio. "Siamo venuti per abbracciare i familiari più stretti -racconta il ragazzo, con accanto la compagna e in braccio un bimbo piccolo- ieri sono passato davanti al ponte in autostrada 5 minuti prima. Percorrevo la A7 da Bolzaneto a Genova Ovest. Era ancora in piedi. Non abbiamo parole".

Un incontro con il premier durato circa un'ora per testimoniare la vicinanza delle istituzioni alle famiglie colpite dalla tragedia. "E stato gentilissimo durante l'incontro - hanno spiegato ancora i colleghi di lavoro di Marius - ma i Cinque Stelle sono quelli che hanno detto che quel ponte poteva durare 100 anni". "Io ci passavo due volte giorno - conclude una delle amiche -. Tutti ci passavamo. Se lo ricostruiranno chi potrà più percorrerlo?".

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