Lo dice all'Adnkronos Riccardo Saccotelli, ex maresciallo dei carabinieri sopravvissuto miracolosamente alla strage nella quale morirono 12 militari dell'Arma
"Sembra di rivivere quei momenti". Lo dice all’Adnkronos Riccardo Saccotelli, l’ex maresciallo dei carabinieri sopravvissuto miracolosamente alla strage di Nassiriya nella quale morirono 12 militari dell’Arma, cinque dell’Esercito e due civili italiani, alla notizia dell'attentato di oggi in cui sono rimasti feriti cinque militari italiani, tre dei quali in modo grave. Un attacco che avviene ad appena due giorni dal 16mo anniversario della tragedia di Nassiriya: Saccotelli, che all’epoca aveva 28 anni e oggi non è più in servizio, ha ancora negli occhi quei drammatici momenti in cui era di guardia e si ritrovò a una decina di metri dall’autobomba.
"Ho ricevuto già i messaggi di tanti amici che alla notizia mi hanno scritto", sottolinea Saccotelli spiegando che è inevitabile l’associazione con quanto accaduto 16 anni fa. Saccotelli da tempo accusa di essersi sentito abbandonato dallo Stato e a due giorni dall’anniversario di Nassiriya sottolinea: "Il 12 io lo vivrò come una mia giornata particolare, nel bene e nel male". Come ogni anno saranno organizzate sicuramente delle cerimonie, "ma il 12 novembre l’anniversario lo ricordano da soli, né io né altri sopravvissuti siamo mai stati invitati". Ai feriti nell’attentato di oggi Saccotelli si rivolge così: "Pensate a voi stessi, alla vostra famiglia, a niente più che alla vostra vita. Ci sarà tempo per il patriottismo e le medaglie, che non arriveranno mai…".