Fiamme partite da esterno struttura su retro. Pm: "Al momento escluso il dolo". A disposizione dei parenti numeri di emergenza per ricevere informazioni
Omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Per queste ipotesi di reato si procede nell’inchiesta contro ignoti avviata dalla procura di Tivoli dopo l’incendio nell’ospedale San Giovanni Evangelista dove sono morte tre persone. Le indagini sono condotte dalla polizia e coordinate dalla procura di Tivoli. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia e la polizia scientifica per i rilievi.
“Sono state sequestrate alcune aree di interesse per le indagini. Lunedì saranno disposte le autopsie sulle tre vittime. Sono stati nominati il medico legale e il tossicologo che lunedì riceveranno incarico", ha spiegato alla stampa il procuratore capo Francesco Menditto. "Delle tre vittime una era ricoverata in medicina di urgenza e due in medicina generale", ha aggiunto.
Le fiamme sono partite dall’esterno, dal retro della struttura. Il rogo, che ha coinvolto anche i rifiuti stoccati, si è poi propagato all’interno interessando il pronto soccorso, con il fumo che ha invaso il nosocomio. ”Abbiamo acquisito numerose immagini dall’impianto di videosorveglianza - ha spiegato il procuratore Menditto - da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e che ci permettono di escludere al momento il dolo”.
“La città è ferita. Faremo tutto quanto è necessario per fare chiarezza. L’intervento dei soccorritori è stato tempestivo”, ha detto il procuratore. Due delle vittime secondo quanto si è appreso sono morte durante le operazioni di soccorso mentre la terza persona è morta durante il trasporto. “Nessuno è morto tra le fiamme”, ha spiegato Menditto.
"Il Pronto soccorso è distrutto, ci vorranno sicuramente alcune settimane. Sono stati momenti caotici. Questo non doveva accadere. Cercheremo di capire sono le cause e trovare le soluzioni", aveva detto in precedenza il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, giunto sul posto. Alla domanda se il sistema antincendio abbia funzionato, Rocca ha spiegato: "Dobbiamo capire quello che è accaduto e come si sono propagate le fiamme. La polizia scientifica darà l'esito e le valutazioni per capire quale sia la natura e cosa sia successo".
Sono stati 163 i pazienti evacuati dalla struttura anche con l'aiuto delle autoscale: tra queste anche sette bambini, diversi neonati e alcuni ricoverati nel reparto Covid. I pazienti evacuati sono stati trasferiti in diversi ospedali della Capitale, 17 sono stati dimessi. A morire tre anziani sui cui corpi è stata disposta l'autopsia. Si tratta di un uomo di 86 anni e due donne di 83 e 86 anni. Recuperato anche il corpo di un 76enne che era già deceduto al momento del rogo.
La Regione riferisce nel dettaglio la distribuzione dei pazienti: Ospedale Coniugi Bernardini di Palestrina, 32 pazienti; Parodi Delfino Colleferro, 26 pazienti; SS Gonfalone Monterotondo, 14 pazienti; Villa Dante, 5 pazienti; San Camillo de Lellis Rieti, 1 paziente; Santa Maria Goretti Latina, 1 paziente; Icot Latina, 1 paziente; Grassi Ostia, 2 pazienti; Sant’ Eugenio Roma, 19 pazienti; Policlinico Umberto I, 12 pazienti; Sant'Andrea, 3 pazienti; Santo Spirito, 2 pazienti; San Camillo, 10 pazienti; San Giovanni, 3 pazienti; Policlinico Tor Vergata, 4 pazienti; Aurelia Hospital, 2 pazienti; Campus biomedico, 3 pazienti; Policlinico Casilino, 5 pazienti; Policlinico Gemelli, 5 pazienti; Cristo Re, 1 paziente; Villa Mafalda, 2 pazienti; Pertini: 8 pazienti; San Carlo, 2 pazienti. Sono stati attivati numeri di emergenza per i parenti dei pazienti evacuati e trasferiti.
In relazione alla chiusura dell’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, fa sapere ancora la Regione, la Direzione salute e integrazione sociosanitaria ha riunito l’unità di crisi e ha condiviso con la Direzione strategica della Asl Roma 5 alcune indicazioni operative. I soccorsi di Ares 118 saranno trasportati negli Ospedali di Palestrina e Colleferro in presenza di condizioni a minore impegno assistenziale, nelle altre condizioni saranno centralizzati sul Policlinico Umberto I, sull’Ospedale San Giovanni Addolorata e sull’Ospedale Pertini; una struttura, nell’area di Tivoli, sarà predisposta come sede temporanea del Punto di Primo Intervento per eventuali accessi autonomi, dotata di attrezzatura per l’assistenza rianimatoria e la diagnostica di I livello con la presenza permanente di mezzi per il trasporto sanitario assistito da personale medico.
La chiusura del Punto nascita determina l’attivazione della rete perinatale, per cui le gravidanze a rischio saranno centralizzate verso i Pn di II livello di riferimento Policlinico Umberto I e Ospedale Gemelli-Isola Tiberina con l’Ospedale San Giovanni Addolorata, che in caso di situazioni di sovraffollamento svolgerà il ruolo di Centro di supporto. L’attività del Punto Nascita per le gravidanze non a rischio sarà distribuita presso i Pn degli Ospedali dei Castelli, Pertini, Vannini e S. Spirito. Il Coordinamento di Rete di patologia predisporrà un protocollo condiviso tra le strutture coinvolte al fine di garantire la continuità assistenziale, la prossimità e la scelta della donna; La chiusura del Centro di Cardiologia-Emodinamica-Utic determina la centralizzazione verso il Policlinico Umberto I dell’intera area, comprendente anche gli Ospedali Coniugi Bernardini di Palestrina e Angelucci di Subiaco. In caso di situazioni di sovraffollamento presso il Policlinico Umberto I gli Ospedali San Giovanni Addolorata, Vannini e Pertini assumeranno il ruolo Centro di supporto. Infine la chiusura dei laboratori analisi richiede l’individuazione di una struttura temporanea di supporto per assorbire il fabbisogno complessivo e esami diagnostici di II livello, per cui in relazione alle disponibilità presenti sul territorio l’Asl Roma 5 dovrà identificare la struttura nelle prossime 24 ore e comunicarla alla Direzione salute e integrazione sociosanitaria per le eventuali e necessarie autorizzazioni.
La Sala operativa regionale della protezione Civile da parte del Comune di Tivoli e di Ares 118 ha immediatamente provveduto ad attivare le organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile più vicine al luogo dell’evento. Sono state complessivamente messe in campo 22 Organizzazioni di volontariato. Circa 70 sono stati i volontari coinvolti con i relativi mezzi, tra cui 12 pulmini adibiti allo spostamento dei pazienti evacuati. La Protezione civile regionale ha inoltre messo a disposizione coperte e bottigliette d’acqua da distribuire alla popolazione. Sul posto anche 4 pullman messi prontamente a disposizione da Cotral per eventuali necessità di trasporto delle persone ricoverate. A cura della Protezione Civile regionale verrà poi realizzata una “zona cuscinetto”, mediante l’installazione di una tensostruttura di metri 6 x 12 dotata di tunnel di accesso, riservata ai familiari delle persone che accederanno alla Area di primo soccorso attrezzata dalla Asl RM5 all’interno della Palestra Maramotti, destinata a soddisfare le esigenze più immediate della popolazione temporaneamente priva dei servizi del Pronto Soccorso.
“L’intervento di spegnimento è durato fino a stamattina, alcuni focolai rimanevano e quindi dovevamo mantenere costantemente il personale pronto a spegnare eventuali rinvigorimenti del fuoco. Molto pesante e coinvolgente è stata l’attività di soccorso dei degenti che non potevano essere trasportati autonomamente: attraverso le scale antincendio, nelle due estremità, li abbiamo trasferiti con dei teli e affidati alle ambulanze che facevano la spola. Ora stiamo lavorando per capire quali siano state le cause dell’incendio”, ha spiegato il comandante provinciale di Roma dei vigili del fuoco Adriano De Acutis nel corso della conferenza stampa convocata dal procuratore capo di Tivoli Menditto.
“I carabinieri sono intervenuti nei primissimi minuti dell’incendio e si sono subito lanciati nel salvataggio delle persone più deboli e con difficoltà deambulatorie - ha sottolineato Davide Giaculli comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Tivoli - anche trasportandole direttamente sul materasso, cercando di mettere in salvo più persone possibile, forzando porte bloccate e respirando fumi tossici. Successivamente sono state coordinate le operazioni di recupero e trasporto di 300 sacche di sangue al San Filippo Neri”.
Il commissario di Tivoli Maria Antonietta Schioppa ha sottolineato l’intervento immediato della Polizia “con volanti anche da Roma. Un gran numero di uomini e mezzi che hanno provveduto a trarre in salvo le persone e capire anche se ci fossero cose nell’immediatezza rilevanti anche per le indagini”, ha aggiunto.
Intanto la Regione Lazio in una nota fa sapere "che i parenti dei pazienti evacuati e trasferiti questa notte in seguito all’incendio divampato nell’ospedale di Tivoli possono contattare i seguenti numeri di emergenza per conoscere le condizioni dei propri familiari e ricevere informazioni: 3312698956 - 3312698996 - 3312698926 - 3312698918". A causa dell’incendio "sono bloccate tutte le attività dell’ospedale, compresa la rete dell’emergenza. Sospeso anche il percorso nascita. Restano invariati i servizi presenti sul resto del territorio della Asl Roma 5", rende noto l'Asl Roma 5.
"Lo spaventoso incendio divampato all’ospedale di Tivoli è una tragedia terribile. Ai familiari degli anziani che hanno perso la vita rivolgo il mio sincero cordoglio e la mia vicinanza. Sono in costante contatto con il presidente Rocca il quale mi ha assicurato che tutti i pazienti sono stati messi in sicurezza e siamo pronti a dare il supporto necessario. Ringrazio tutti gli operatori coinvolti nelle attività di soccorso, i medici e gli infermieri che stanno garantendo assistenza e le strutture sanitarie che si sono attivate per accogliere i pazienti trasferiti da Tivoli. Auspichiamo che le indagini chiariscano al più presto le cause che hanno portato al rogo", dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime il più sentito cordoglio ai famigliari delle vittime dell'incendio e la vicinanza a tutte le persone colpite. Lo rende noto Palazzo Chigi.
“Fin dallo scoppio dell’incendio, numerose squadre dei Vigili del Fuoco, moltissime squadre della Protezione civile di Tivoli, tutte le forze ordine, oltre a tutto il personale sanitario interno all’ospedale, si sono adoperati instancabilmente per gestire l’emergenza, in particolare per evacuare i pazienti nel minor tempo possibile e in sicurezza e, nel caso della Protezione civile di Tivoli, per allestire la vicina palestra comunale Maramotti con coperte, letti e cuscini. Qui i pazienti evacuati sono stati trasferiti gradualmente, in attesa di essere poi trasportati dalle ambulanze presso altri centri ospedalieri. Le fiamme sono state domate nella notte". Lo ha detto il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti.
"Con sommo dispiacere dobbiamo però comunicare il bilancio di tre morti. Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie, ai pazienti evacuati e ai loro cari che hanno dovuto vivere l’angoscia di questa notte. Ringrazio sentitamente tutti coloro i quali in queste ore hanno affrontato la situazione di eccezionale emergenza e i tanti professionisti sanitari che, pur a casa o non in servizio, sono accorsi prontamente per fornire il proprio prezioso aiuto e contributo, soprattutto presso la palestra Maramotti”, ha aggiunto il sindaco Proietti.