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Incendi Sicilia, allarme diossina a Palermo. "Unica soluzione stare a casa"

Arpa: "Sostanza nell'aria 35 volte oltre la norma"

Incendi Sicilia, allarme diossina a Palermo.
05 agosto 2023 | 08.52
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E' allarme diossina a Palermo, dopo l'incendio scoppiato il 24 luglio scorso nella discarica di Bellolampo. Un rapporto dell'Arpa Sicilia (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) stima che in alcune zone della città il dato superi di 35 volte il livello massimo consentito. "L'unica soluzione, in questi casi, è evitare di esporsi alla sostanza, soprattutto nella fase acuta", spiega all'AdnKronos Giovanni Ghirga, medico del Comitato Scientifico Isde Italia-Medici per l'Ambiente.

"Nella fase acuta - prosegue l'esperto - la sostanza rimane nell'aria causando problemi se ci si espone ad essa, nella fase di intossicazione cronica, invece, la diossina viene trasportata nell'aria legandosi a delle polveri, venendo spostata anche a distanza notevole. Questo significa che tutti i territori intorno devono essere controllati, perché ogni coltivazione è a rischio; e non solo: tutti gli animali che mangiano quei cereali, quelle verdure saranno poi intossicati".

L'unico modo per essere al sicuro, almeno nella fase acuta, è dunque quello di evitare l'esposizione alla sostanza. Soluzione non sempre facilmente attuabile, soprattutto d'estate. "Mi rendo conto, con queste alte temperature, che per non uscire di casa per una settimana bisognerebbe disporre di un condizionatore in ogni abitazione, nonché della disponibilità economica per tenerlo acceso 24ore al giorno. Molte persone non si trovano in questa condizione e quindi decidono di uscire di casa, nonostante le nostre raccomandazioni. Come al solito, dunque, si creano delle disparità e a rimetterci sono sempre le persone meno abbienti".

Il problema, secondo Ghirga, andrebbe risolto alla base. "La soluzione c'è ed è la prevenzione. L'unico modo per evitare che si ripresentino situazioni come quella che sta vivendo Palermo in questi giorni è agire preventivamente per mettere in sicurezza certi impianti. A posteriori l'unica cosa che si può fare è lanciare l'allarme e tenere aggiornati i cittadini sulle condizioni meteorologiche, che permettono di monitorare il problema e capire quanto resterà nell'aria la diossina (forti piogge scaricheranno la sostanza più velocemente, con il vento si diffonderà a livelli più bassi ma in modo più esteso). Insomma, c'è bisogno di una risposta forte da parte del Governo, un piano di prevenzione per mettere in sicurezza determinate aree a rischio e non creare danni alla popolazione", conclude Ghirga.

Ecco quanto si legge nel rapporto dell'Arpa pubblicato ieri sera: "La determinazione di diossine sull’aria campionata nei pressi della località Inserra, all’ingresso del residence sito in via Costantino dalle ore 22.20 del 25/07/2023 alle ore 23.20 del 26/07/2023 ha restituito una concentrazione pari a 116 TE fg/m3. La determinazione di diossine sull’aria campionata nel P.O. Villa delle Ginestre dalle ore 11.30 del 25/07/2023 alle ore 10.30 del 27/07/2023 ha restituito una concentrazione pari a 3.531 TE fg/m3", dunque con un aumento che supera 35 volte la norma.

"I risultati ottenuti indicano nel sito di via Costantino 28 una riduzione della concentrazione di diossine in aria dal 25 al 26 luglio, mentre nel campione prelevato a Villa delle Ginestre dal 25 al 27 luglio la formazione di diossine e furani e la loro presenza in aria ambiente", si legge nel rapporto dell'Arpa.

"La differenza nelle concentrazioni determinate nei due punti di prelievo sembra coerente con le condizioni del vento. Le giornate del 24 e 25 luglio sono state infatti caratterizzate da venti provenienti soprattutto dai settori occidentali, in particolare il 24 luglio dalle ore serali e fino alle ore 24:00 circa il vento proveniva soprattutto dal sud ovest, il 25 luglio la direzione del vento è stata variabile spostandosi dal quadrante nord occidentale al quadrante sud occidentale. Dalla giornata del 26 luglio e fino alle ore 9 del 28 luglio, il vento proveniva prevalentemente da nord nord ovest. Condizione quest’ultima che può avere favorito lo spostamento delle masse d’aria dalla sorgente emissiva di Bellolampo verso il sito di campionamento di Villa delle Ginestre", spiega ancora l'Arpa.

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