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Roma: imprenditore sequestrato, tra arrestati ex moglie De Rossi

Tra gli otto in manette anche i tre mandanti della spedizione punitiva. La vittima era stata trattenuta per ore, malmenata e torturata con un coltello: ferite da taglio sulla testa per costringerla a pagare . Secondo gli investigatori il pestaggio sarebbe avvenuto nell'appartamento di Tamara Pisnoli

Roma: imprenditore sequestrato, tra arrestati ex moglie De Rossi
01 dicembre 2014 | 13.22
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Sequestrato e seviziato per costringerlo a pagare duecentomila euro. C'è anche Tamara Pisnoli, ex moglie del calciatore della Roma Daniele De Rossi, tra le otto persone arrestate dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta relativa al sequestro di un imprenditore romano. L’indagine è scaturita dalla denuncia contro ignoti per sequestro di persona a scopo di estorsione presentata dall’imprenditore il 20 luglio scorso presso il Nucleo Investigativo di via in Selci.

Appena dimesso dall’ospedale dove era stato ricoverato per lesioni varie, l’uomo aveva denunciato ai carabinieri che la sera del 17 luglio 2013, mentre si trovava in un bar di Viale Città d’Europa, all'Eur, dove aveva un appuntamento con un amico, era stato prelevato da persone a lui sconosciute, che lo avevano caricato a bordo di un’auto e condotto in un appartamento poco distante. Lì lo avevano trattenuto per ore, malmenandolo e seviziandolo con un coltello, procurandogl i ferite da taglio sulla testa per indurlo a consegnare 200mila euro. Dopo alcune ore, i sequestratori lo avevano rapinato dell’orologio Rolex e di 900 euro in contanti e lo avevano rilasciato, abbandonandolo in strada, in zona Trullo. I mandanti sono stati identificati in due fratelli, A.G., 30 anni, e S.G., 37 anni, entrambi con precedenti di polizia, che avevano precedentemente prestato 100mila euro alla vittima, applicando interessi usurari che avevano fatto lievitare esponenzialmente il debito.

Secondo gli investigatori il pestaggio sarebbe avvenuto nell'appartamento al Torrino della Pisnoli, ritenuta, anche lei, dagli investigatori uno dei mandanti del pestaggio: in passato aveva acquistato dalla vittima una licenza per la produzione di energia elettrica mediante impianti fotovoltaici, pagandola 80mila euro, che, secondo gli investigatori, pretendeva le fossero restituiti con gli interessi, essendo venuto meno il suo progetto di impresa nel settore energetico. A quanto si è appreso, la donna è agli arresti domiciliari.

Con la misura cautelare eseguita nel corso della notte, il gip ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico delle 8 persone coinvolte nella vicenda, tutti italiani, non riconoscendo la sussistenza del reato di sequestro di persona, ma contestando i reati di estorsione aggravata, lesioni personali, rapina e usura e disponendo il carcere per 6 persone e gli arresti domiciliari per due.

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