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Tumori: studio, farmaco immunoterapico ferma crescita cancro vescica

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08 giugno 2016 | 09.11
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Il farmaco immunoterapico atezolizumab riduce la dimensione del tumore alla vescica in stadio avanzato nei pazienti non precedentemente trattati. Lo rivela uno studio oggetto presentato al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), in corso a Chicago fino al 7 giugno.

Lo studio di fase II IMvigor in particolare ha evidenziato l’efficacia di atezolizumab nel ridurre la dimensione dei tumori nel 24% dei pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico, che non abbiano ricevuto un precedente trattamento di cura e che non possano essere sottoposti a chemioterapia.

"Parliamo di un tipo di tumore che ha numeri importanti, è il terzo o quarto per incidenza - spiega Sergio Bracarda, direttore Uoc Oncologia medica, ospedale San Donato, azienda Usl Toscana Sud-Est, Istituto toscano tumori - In oltre 2/3 dei casi si manifesta in persone anziane, che hanno più malattie e sono quindi fragili. In questi casi spesso non è possibile ricorrere ala chemioterapia e fino a poco più di 1 anno fa non avevamo nessuna alternativa a questo trattamento. Ecco perché i nuovi farmaci aprono uno scenario che possiamo definire rivoluzionario, per molti pazienti si profila un’alternativa di cura che era inesistente".

Tra i pazienti che hanno risposto positivamente, il 75% ha continuato a rispondere al trattamento. Il 7% di tutti i pazienti dello studio ha inoltre ottenuto una risposta completa registrando una sopravvivenza di circa 15 mesi.

"Questi risultati sono molto incoraggianti perché circa la metà di tutti i pazienti trattati con atezolizumab per questa forma di cancro della vescica non è in grado di tollerare la chemioterapia e i trattamenti alternativi garantiscono una durata della risposta limitata - dichiara Sandra Horning, MD, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche - Siamo particolarmente soddisfatti nel vedere che la maggioranza dei pazienti che hanno risposto ad atezolizumab, ha continuato a rispondere sino al momento dell'analisi".

Il farmaco già approvato dalla Fda come farmaco per la cura del tumore alla vescica con metastasi potrebbe avere nel giro di un anno l’approvazione anche come trattamento di prima linea.

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